«Esprimo vivo apprezzamento alle Forze dell’ordine e alla magistratura per avere impedito in Sicilia una nuova truffa sui Fondi europei. Credo di poter anche interpretare il sentimento di gratitudine di migliaia di onesti agricoltori per i quali le risorse comunitarie costituiscono prezioso ossigeno. Tutti speriamo che, accertati i responsabili, siano inflitte pene esemplari, ancora più dure se si tratta di dipendenti pubblici».
Lo dichiara il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci.
Controlli più rigorosi nelle procedure di erogazione dei fondi Ue: lo chiedono i deputati regionali del messinese del Movimento 5 Stelle, Antonio De Luca e Valentina Zafarana, che assieme al capogruppo Giorgio Pasqua e ai deputati del gruppo rivolgono un plauso alla magistratura e alle forze dell’ordine per la brillante operazione eseguita nei Nebrodi, che ha portato a 94 arresti effettuati nell’ambito dell’inchiesta sulla mafia dei pascoli, coordinata dalla Dda di Messina.
“Occorre – proseguono De Luca e Zafarana – aggiungere una presa di posizione energica da parte della politica, affinché vengano introdotti ulteriori meccanismi di verifica nelle procedure di erogazione dei fondi europei. Occorre adottare metodi che consentano all’Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura) di verificare compiutamente le pratiche trasmesse dai Caa (Centri autorizzati di assistenza agricola) e le effettive movimentazioni del bestiame al fine di collegare i contributi alle attività effettivamente esistenti e non al solo possesso dei terreni. Vanno predisposti ulteriori strumenti, da affiancare al Protocollo Antoci, al fine di impedire che la criminalità possa controllare e condizionare in modo così stringente le attività imprenditoriali e distruggere il tessuto sociale”.
“Più Europa, meno mafia – dichiara Palmira Mancuso della direzione nazionale di Più Europa sull’ inchiesta della procura di Messina ha oggi svelato una maxi truffa sui fondi europei dei boss della mafia messinese. – La mafia continua a impoverire territori e a mortificare i giovani che all’Europa si rivolgono, a cui vengono strappati risorse e futuro.
Abbiamo il dovere politico di non abbassare la guardia e difendere l’Unione europea partendo dalla Sicilia. Rimanendo al fianco di chi progetta, di chi ci crede, di chi ha scelto di rimanere in trincea per un mezzogiorno più europeo”.