Naso (Messina) – Dimenticate il mito decadente e romantico dell’artista travolto dal proprio stesso talento. La passione per il palcoscenico si declina nel binomio intelligenza e creatività, passando obbligatoriamente per lo studio, il rigore, la disciplina, ma anche – e altrettanto obbligatoriamente – per un autentico scavo nel proprio vissuto e nel proprio patrimonio di emozioni, ricordi, caratteristiche, potenzialità, da mettere tutto al servizio del teatro.
Non una lezione, perché – fin dalla scelta di non salire sul palco – la maestra, sta in mezzo agli allievi. Non una chiacchierata, perché la coach non perde un istante e fa in modo che fin da subito i partecipanti si rappresentino, dicendo il proprio nome, ma dicendolo in modo che da quella parola transiti un po’ della propria personalità. Non un dialogo, visto che le voci sono tante e ciascuno, di fatto, con la sua sola presenza sta già indicando la via per la futura messinscena. Il laboratorio teatrale gratuito al Teatro Alfieri di Naso (Messina) parte così, con Rosetta Sfameni affabulatrice senza sforzo e una “classe” di oltre trenta “alunni” tutti disposti a scommettersi. E alla fine in tanti confessano un pensiero che li accomuna: saranno in grado di non deludere quella che in meno di due ore sentono già come la “loro” regista?
E se ad aprire l’incontro è il “grazie” a Rosetta Sfameni, alla sua aiutoregista Donatella Ingrilli e agli allievi da parte di Oriana Civile, organizzatrice del laboratorio e coordinatrice artistica della Stagione “Il teatro siamo noi – #diversamentegiovani”, a chiuderlo è un altro “grazie”, quello di Rosetta alla città di Naso, al suo spirito vocato all’arte e alla bellezza, ad Oriana Civile che bene lo incarna, ma anche e soprattutto ai partecipanti dai quali – afferma – “imparerò moltissimo io per prima”.
“Torno a casa con due sensazioni precise”, dice Mattia, 23 anni, studente del Dams. “La prima è che abbiamo davanti una vera Maestra. Ci arricchirà. Se ci mettiamo nelle sue mani potremo fare tanto. E la seconda è che questo è un bel gruppo. Non solo in termini di talento, ma proprio di personalità, di voglia di conoscersi e di stare insieme”. “Credo di essere in assoluto la più anziana”, aggiunge sorridendo Ina, 71 anni. “Ma ho un fanciullino molto rumoroso e creativo dentro di me che spinge per esprimersi. Confido in lui”. Le fa eco Mariella, 48 anni: “Mi chiedo solo se sarò all’altezza. Avevo preso questo laboratorio un po’ come un gioco. Ma il confronto con Rosetta Sfameni ha cambiato le carte in tavola. Sono preoccupata, non troppo né troppo poco. Ma non mollo. Ora sono ancora più motivata”.
Prossimo appuntamento sabato, dalle ore 16:30 alle ore 18:30 (c’è uno slittamento di mezzora rispetto a quanto previsto per venire incontro alle esigenze di alcuni dei partecipanti). E via via ogni sabato, fino al 28 giugno, data in cui andrà in scena lo spettacolo esito del laboratorio, tratto da “Elena” di Euripide.