Riceviamo e pubblichiamo:
Ok. Riavvolgiamo il nastro.
All’idea dell’intergruppo non era opportuno impiccarsi.
Leggiamo i documenti di riposta al Sindaco con la lente del politichese.
De Luca ha meriti indiscussi. Può essere soddisfatto.
Ha riposizionato Sicilia Futura al centro del dibattito: cosa santa e giusta. Accuriti, accurriti.
Ha riunito il PD: cosa santa e giusta. Accurriti, accurriti.
Ha snidato la Lega: cosa santa e giusta. Accurriti, accurriti.
Ha rammentato che a Messina la Meloni non ha consiglieri comunali: cosa santa e giusta. Accurriti, accurriti.
Ha evidenziato che il capogruppo di Forza Italia mai ha nominato FI, rappresentando “un gruppo elettivo che fa parte del centro destra”: cosa santa e giusta. Accurriti, accurriti.
Ha rinsaldato l’area Genovese: cosa santa e giusta. Accurriti, accurriti.
Ha rilevato e rivelato +Europa: cosa santa e giusta. Accurriti, accurriti.
Ha ispirato una lectio magistralis del redivivo D’Alia: cosa santa e giusta. Accurriti, accurriti.
Ha segnalato che Luigi Genovese ha personalità altra rispetto a Francantonio Genovese: cosa santa e giusta. Accurriti, accurriti.
Ha sfarinato il M5S: cosa santa e giusta. A scappati, a scappati.
Ok. Riavvolgiamo il nastro e cambiamo passo.
De Luca è sindaco per caso. Il caso volle che il candidato del centro-destra, a liste definite, cominciò ad avvertire prurito per i compagni di processione; il caso volle, altresì, che le liste del centro-sinistra individuato il candidato sindaco fecero emergere prurito endemico e atavico.
De Luca non si dimette da Sindaco per caso. Il caso volle che tra chi corre(ra’) verso e chi fugge(ira’) da non si adeguerà – comunque – al ritmo delle 48 pagine. 48 e’ numero da cabala.