L’ex assessore della Giunta Accorinti risponde alle accuse dell’attuale responsabile delle politiche sulla trasparenza Carlotta Previti, che proprio qualche mese fa era stata presa di mira dalla trasmissione Report sul progetto MeSmart.
“Nella mia qualità di ex Assessore all’innovazione tecnologica – scrive Sergio De Cola in una nota – avendo letto le caustiche dichiarazioni dell’Assessore Carlotta Previti in merito a quanto era stato fatto dalla precedente Giunta e a quanto è (o forse non è) in corso di attuazione avverto la necessità di dover effettuare alcune precisazioni.
Anzitutto vorrei ricordare che durante il mio assessorato lo sviluppo dell’asse 2 del PON Metro, agenda digitale, era stato definito con tavoli di partecipazione che hanno coinvolto oltre alle realtà locali anche alcuni grandi player del settore (per tutti Cisco ed Engineering) per creare nuove importanti occasioni e possibilità di crescita professionale ed economica. Il lavoro svolto ai tavoli di partecipazione portò, nel rispetto delle linee guida nazionali, alla definizione di un piano fortemente indirizzato alla trasparenza ed alla partecipazione. L’obiettivo della nostra azione era rendere il cittadino sempre informato e partecipe di quanto accade all’interno dell’Amministrazione; i post dell’attuale Sindaco indicano invece che il nuovo piano va nella direzione opposta: un grande fratello usato per “spiare” i cittadini. Sono scelte politiche.
Voglio ricordare che a Ottobre 2016 il Comune di Messina fu uno dei due soggetti Italiani (l’altro era il Governo) ammesso a presentare la nostra azione al forum mondiale di Parigi di OGP (Open Government Partnership) e che a livello nazionale fummo indicati come amministrazione pilota per le pratiche di partecipazione e trasparenza all’interno del Piano nazionale 2016-2018 di OGP incardinato presso il Ministero della funzione pubblica; fu presentato anche un piano a livello locale che andò in consultazione pubblica per accogliere, così come avvenne, indicazioni e suggerimenti. Queste azioni, svolte sempre con la partecipazione e il supporto della società civile, e i riconoscimenti ottenuti, dicono con certezza che la strada intrapresa era quella giusta.
A maggio 2018, cioè pochi giorni prima che finisse il mandato dell’Amministrazione Accorinti, si è tenuto a Venezia un comitato di controllo del PON Metro e fino a quel momento la città di Messina era in regola con le procedure di spesa per lo sviluppo dei progetti. Sono fatti riscontrabili in atti e non chiacchiere. Non ricevemmo nessun richiamo e nessuna trasmissione televisiva si prese gioco di noi umiliando la città come invece è accaduto di recente.
Per quanto trapela dalle mura di Palazzo Zanca, e come cittadino mi auguro che non sia vero, sembra che si stia dando il via alla realizzazione di siti con un costo medio superiore al milione di €, se così fosse sarebbe l’ennesima, tristissima beffa da far subire alla città.
Ascoltare nel 2020 un Assessore, che dovrebbe avere un ruolo politico, disquisire se il cloud che si implementa è 1.0 o 2.0 è quanto meno singolare oltre che triste. Con una rapida ricerca su internet si apprende che più di 3 miliardi di persone, moltissimi anche a Messina e probabilmente anche i componenti dell’Amministrazione De Luca, lavorano utilizzando sistemi cloud avanzatissimi, gratuiti o comunque a costi molto contenuti.
Sarebbe interessante invece dire ai messinesi qual è la politica, anche in termini di ICT che l’Amministrazione intende portare avanti. Visto quanto accaduto fin qui non mi stupirei se si creasse un’altra nuova società per cui dover nominare CDA, sindaci, revisori, …”