I consiglieri del Pd Felice Calabrò, Antonella Russo e di Libera Me Alessandro Russo alzano il tiro e soffiano sul fuoco delle polemiche scatenate dopo la verifica di come Piazza Cairoli sia diventata ostaggio di alcuni commercianti grazie alle “sviste” dell’amministrazione De Luca.
“.La realizzazione del “Villaggio natalizio” in Piazza Cairoli da parte di privati che hanno ottenuto le autorizzazioni dell’Amministrazione ci spinge a formulare una immediata e non negoziabile richiesta: liberare immediatamente Piazza Cairoli e restituirla ai suoi cittadini!
In prima battuta – dichiarano i consiglieri – ci domandiamo quale idea di città e del Natale abbia in mente la Giunta De Luca, nel momento in cui confonde il periodo natalizio con l’ennesima occasione utile per realizzare a Piazza Cairoli, luogo di identità della comunità messinese, un mercatino di cibo e di bevande quasi fosse la naturale prosecuzione delle analoghe iniziative che si tengono nei mesi precedenti.
In secondo luogo, laddove si consideri che ad una parte ampia del “villaggio natalizio” si potrà accedere esclusivamente pagando un ticket di 5 euro, intendiamo stigmatizzare con vigore l’ennesima riprova della strategia di privatizzazione che questa Giunta persegue scientemente sin dal suo insediamento, e che si estende, ahinoi, anche alle pubbliche vie.
Dalla gestione del patrimonio pubblico, alle aziende partecipate, adesso si persegue anche la privatizzazione degli spazi aperti, che sono patrimonio di ogni messinese. Mai avremmo pensato di vivere l’incubo della piazza del centro città, che costituisce l’agorà cittadina, recintata e preclusa alla pubblica fruizione, subappaltata a chi, con l’occasione del Natale, intende perseguire benefici economici privati.
Questo modus operandi non deve più continuare: occorre vedere chiaro sia le condizioni di realizzazione del “villaggio natalizio”, sia le tutele che l’Amministrazione avrebbe dovuto porre per la fruibilità gratuita della piazza, come accade in tutte le città italiane, tranne che nella nostra, sia gli eventuali profili di regolarità amministrativa dell’intera operazione. E’ per questa ragione che già domani mattina faremo formalmente richiesta di accesso a tutti gli atti relativi alla penosa vicenda in questione, per chiarirne i passaggi e accertarne eventuali responsabilità; e ciò subordinatamente alla principale richiesta, che rimane l’immediata riapertura ai cittadini di Piazza Cairoli.
Ancora, la resa visiva della realizzazione è indegna di una città civile: una orrenda recinzione in materiale di cantiere, nera e lugubre, inframezzata da reti e recinzioni in ferro che sembrano più che altro tracciare un campo di prigionia piuttosto che un villaggio natalizio, che accoglie famiglie e bambini. Il tutto nella più evidente sciatteria, nel generale imbrutimento, nella più squallida mortificazione della piazza centrale della città e dello stesso spirito del Natale. Circostanze che fanno più rabbia se si pensa che per accedere a questi spazi occorra pagare un biglietto molto esoso, di 5 euro, che – in un momento in cui la Giunta procede a rincari generalizzati – appare ingiusto e ingeneroso nei confronti delle famiglie messinesi sempre più in difficoltà economiche. E i nostri bambini? Cosa faranno i figli delle famiglie che non possono permettersi il biglietto? Se ne torneranno piangenti a casa? Ma il Natale non è proprio la festa dei bimbi? A quanto pare non a Messina!
Infine, una valutazione circa l’atteggiamento del Sindaco De Luca. Nella giornata di ieri, al momento della inaugurazione del “villaggio” di Piazza Cairoli, aveva ben chiaro sotto gli occhi le condizioni della Piazza, la preclusione di ampie sue parti se non con biglietto a pagamento, l’orrenda recinzione da campo di guerra libanese che ostacola la visuale ai cittadini che si trovano a passeggiare in piazza. Come mai, da qualche minuto, ha dichiarato per post su Facebook che: “Non era a conoscenza” di come stessero le cose a Piazza Cairoli, anticipando di “intervenire” per correggere le tantissime cose che non vanno in questa vicenda?
E’ accettabile pensare che il Sindaco “non sapesse” nulla o forse, ascoltato l’umore giustamente arrabbiato della città, si è reso conto di dover fare la solita retromarcia scaricando responsabilità all’assessore di turno o al dirigente da bastonare del momento? Sortendo magari anche il risultato politico di essere stato il risolutore del problema, anziché la causa? Pare di assistere al solito cliché: appena il sindaco si accorge che una scelta della sua amministrazione suscita la ribellione dei cittadini, allora simula stupore e corregge il tiro; in mancanza di reazioni indignate, avrebbe invece lasciato tutto al suo squallido posto…
Se, invece, dovessimo accettare l’ipotesi clamorosa che della vicenda il Sindaco non sapesse nulla (notizia che avrebbe del clamoroso, visto l’occhio vigile del sindaco su ogni aspetto organizzativo e gestionale) ci chiediamo chi si sia approfittato, negli uffici comunali, della buona fede dell’amministrazione, forzando la mano a tal punto da privatizzare una parte così significativa della Piazza del centro città, sottraendola alla fruizione natalizia di tutti i cittadini.
Anche in questa ipotesi, quindi, occorre immediatamente accertare le responsabilità che hanno portato a questo disastro”.