La giunta De Luca ha approvato le nuove tariffe ATM per trasporti pubblici e soste a pagamento in città: rincari che partiranno dall’ormai prossimo 2020 e che prevedono una maggiorazione del 50% sui biglietti e del 90-100% sulle soste per mezza giornata o una giornata negli stalli blu.
Il primo atto della nascente ATM SpA porta allo scoperto una semplice verità: la giunta De Luca sui servizi primari (vedi il trasporto) non applica politiche popolari ma populiste, non favorendo l’uso dei mezzi pubblici, se non come alternativa ad un esborso importante per chi vuole usare i parcheggi.
Insomma la vita sarà ancora più difficile sulle strade e i cittadini più arrabbiati: scompaiono infatti anche tutte le zone per parcheggiare da 50 centesimi l’ora e sono uniformate alla stessa somma di 1 euro l’ora.
Una vera e propria strategia della tensione che ricadrà come sempre sui cittadini più vulnerabili, economicamente e culturalmente.
La “rivoluzione” stabilisce che se prima un semplice biglietto da una corsa lo si pagava 1,20 euro (se acquistato a bordo 1,50) e quello da 90 minuti si poteva acquistare con 1,25 euro, fra un mese al tabacchino o allo sportello ci sarà solo il biglietto da 100 minuti e costerà 1,50 euro (se comprato a bordo 2 euro). Aumentano anche quello da due corse giornaliere: passa da 1,70 euro a 2,50 (ben 80 centesimi in più); e quello valido una giornata intera per tutte le corse: da 2,60 arriva a 4 euro (1,40 in più).
Contro il nuovo tariffario si è espresso il presidente della commissione viabilità di Palazzo Zanca, il consigliere Libero Gioveni, che tra le conseguenze di questa “manovra” ha ricordato anche l’inevitabile aumento dell’inquinamento dovuto alla maggiore presenza di veicoli in città.