La flessione negli ultimi anni dei delitti tipici (dai femminicidi, alle violenze sessuali, dai maltrattamenti in famiglia agli atti persecutori) non ferma l’impegno di prevenzione: non solo perché il numero delle vittime continua ad essere inaccettabile ma anche perché l’esperienza della polizia e delle associazioni da tanti anni impegnate su questi temi mostra l’esistenza di un “sommerso” che troppo spesso non si traduce in denuncia.
Un quotidiano fatto di attenzioni morbose, di comportamenti aggressivi e intimidatori che vengono letti come espressione di un amore appassionato e di una gelosia innocua, anche da madri, sorelle e amiche, ma che è spesso il triste copione di un crescendo di violenza che si alimenta con l’isolamento.
Oltre alla tutela offerta dalla legge, una battaglia importante si gioca sul campo della prevenzione in cui la Polizia di Stato è impegnata, assieme alle associazioni antiviolenza, non solo nel contribuire attraverso l’informazione al superamento di una mentalità di sopraffazione, ma a fare da sentinella per intercettare prima possibile comportamenti violenti e intimidatori.
Un evento – quello organizzato stamattina dalla Questura di Messina presso la Galleria Vittorio Emanuele – dedicato proprio a questo: la prevenzione.
Tante persone, uomini e donne, che hanno cantato e danzato insieme sulle note di canzoni simbolo: il coro del Liceo Classico “Maurolico”, la scuola di ballo Studio Danza di Mariangela Bonanno, il gruppo musicale “Montecarlo Night” e la poetessa Tania Galletta. Perché si può parlare di violenza anche con un sorriso.. Con loro, non sono voluti mancare i rappresentanti delle Istituzioni, Sua Eccellenza il Prefetto di Messina, Maria Carmela Librizzi, il Vicario del Questore Nicola Spampinato e numerosi esponenti delle tante associazioni impegnate sul territorio.
Presenti anche i poliziotti e le poliziotte della Questura di Messina per lanciare ancora una volta un messaggio alle donne vittime di violenza: “Non siete sole”. Questo anche grazie alla distribuzione dei nuovi opuscoli della campagna “Questo non è amore 2019”, all’interno del quale è presente anche la testimonianza di una donna di Messina che è stata salvata dalla Polizia di Stato.