di Palmira Mancuso – Il giallo dei girasoli accende il contrasto del blu intorno. Nel fondale del mare di Torre Faro tanto inquieto in superficie, quanto calmo in profondità, un team di subacquei suggella il messaggio di una giornata di condivisione e riflessione sulle donne impegnate in sport nautici, dalla subacquea alla pallanuoto, dalla vela al kite surf.
E’ stata una bella mattinata di sport per l’evento Mare In-Genere | Quando lo sport annulla le disparità che è riuscito nonostante lo scirocco: la barca non ha lasciato la Marina di Nettuno, ma ha comunque portato il suo messaggio di sport e parità di genere a delle giovani scolaresche, e alle allieve dell’istituto nautico Caio Duilio che hanno ascoltato la “capitana” Donatella Alibrandi e la sua Stramba crew. Intanto a Capo Peloro Francesca Frisone che è riuscita a coinvolgere diversi divers tra Sicilia e Calabria, si immergeva per depositare un mazzo di fiori così come si era immaginato di fare con Maria Andaloro, che attraverso l’ideazione di Posto Occupato continua a tenere alti i riflettori sulla responsabilità sociale della violenza di genere, perchè è innanzitutto una questione culturale. Lo sport del resto è parità, inclusione, rispetto: lo sa bene la campionessa Silvia Bosurgi che ha seguito la manifestazione, dando la sua importante testimonianza di quanto sia più difficile per una donna fare carriera sportiva.
Una giornata di sorrisi e consapevolezza che da donne a donne oggi non possiamo che dedicare a quelle donne che il mare non lo hanno scelto per passione ma per necessità. A quelle donne migranti che con i loro bambini hanno affrontato traversate mortali, a quelle donne senza nome che speravano di trovare dignità e una nuova vita al di là del mare. A quella donna ritrovata stamattina tra i rifiuti sbattuti in spiaggia dalla mareggiata nella Cala Stretta di Lampedusa, vittima dell’ultimo naufragio che si è verificato nella serata di ieri.
Che il mare possa essere culla e non cimitero. Quei girasoli sono anche per te.