Cinquecento milioni di euro già investiti, dal governo regionale e altri 580 milioni a disposizione da gennaio. In tema di edilizia scolastica, il 2019 si avvia alla conclusione in maniera positiva. I dati sono stati resi noti stamane a Catania a margine di una visita istituzionale del presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci e dell’assessore all’Istruzione Roberto Lagalla al liceo “Lombardo Radice”, in occasione della “Giornata nazionale della sicurezza nelle scuole”. Presenti anche il sindaco di Catania Salvo Pogliese, il provveditore agli studi etneo Emilio Grasso e la dirigente scolastica Pietrina Paladino. La scuola scelta è destinataria di uno dei numerosi interventi di adeguamento sismico finanziati dal governo regionale. In quest’occasione saranno divulgati i dati sull’edilizia scolastica che riguardano i primi due anni della legislatura e quali le prossime azioni da portare avanti per completare la vasta opera di riqualificazione nell’Isola. Dall’insediamento del governo Musumeci, nel novembre del 2017, ad oggi sono stati finanziati 1.576 interventi in tutta l’Isola. Una parte delle risorse, pari a 270 milioni di euro sono provenienti dall’intesa tra Stato-Regione siglata nel scorso. «Un bilancio positivo – evidenzia il governatore Nello Musumeci – che ha consentito di avviare un processo organico di riqualificazione degli edifici scolastici in Sicilia. Numerosi sono gli interventi, in fase di esecuzione o già realizzati, che hanno permesso di migliorare, dopo anni di abbandono, la funzionalità e la sicurezza degli ambienti didattici che quotidianamente accolgono i nostri studenti. L’edilizia scolastica è sempre stata una delle priorità del mio governo Musumeci, oltre che un’emergenza più volte segnalata dai dirigenti scolastici e dalle famiglie siciliane, visto lo stato di trascuratezza e di abbandono nel quale si trovavano le scuole al momento del nostro insediamento. La situazione non è certo risolta, ma da un un punto bisogna partire. Siamo consapevoli che è necessario ancora un nostro grande impegno che richiede anche l’attiva collaborazione degli enti locali, anch’essi spesso costretti in condizioni di grave disagio». «Siamo riusciti – aggiunge l’assessore Lagalla – ad intervenire 1.576 volte in un solo biennio e contiamo di fare ancora molto con i fondi disponibili a partire dal 2020, con una particolare attenzione questa volta rivolta alle isole minori, per le quali il presidente Musumeci ha previsto l’avvio di un Tavolo regionale lunedì prossimo a Palazzo Orleans. A tal proposito, durante la mia recente visita a Ustica, ho potuto constatare, da vicino, la complessità delle problematiche che da tempo attendono di essere risolte. E’ necessaria, tuttavia, una grande attenzione anche da parte dell’amministrazione comunale, che intendiamo sollecitare e affiancare nelle procedure utili alla risoluzione delle principali criticità riscontrate». Entrando nel dettaglio, il servizio”Edilizia scolastica e universitaria” dell’assessorato regionale, nell’ambito della prima annualità del Piano triennale per l’edilizia scolastica 2018-20, ha avviato 88 interventi con circa 220 milioni di euro, tra risorse ministeriali e comunitarie. Si tratta di opere di: manutenzione ordinaria e straordinaria; ristrutturazione e adeguamenti strutturali; realizzazione di mense e strutture sportive per potenziare gli istituti scolastici come centro di aggregazione e punto di riferimento delle comunità locali.
Obiettivo sostenuto anche dalla sperimentazione del tempo pieno, che attualmente coinvolge 15 istituti fra quelli aventi sede nei contesti a maggiore rischio di dispersione scolastica. A questi si uniscono gli interventi finanziati con il recupero di economie precedenti, circa 90 milioni di euro, risalenti anche a oltre dieci anni fa e non utilizzate. Ventuno milioni del Piano triennale 2018-20 sono stati utilizzati per 950 verifiche di vulnerabilità sismica, propedeutiche e indispensabili per il successivo avvio dei lavori di ristrutturazione e adeguamento degli edifici scolastici. Altri dieci milioni sono serviti, invece, per l’adeguamento antincendio di 227 immobili. Dal Fondo Comuni e Province sono stati recuperati, inoltre, cento milioni di euro per 94 interventi di adeguamento strutturale degli edifici, ai quali si aggiungono altri 11 milioni per ulteriori 12 lavori grazie all’ex Fondo Protezione civile. Dal 2018 a oggi, sono stati erogati anche due milioni di euro di risorse regionali per 55 opere di somma urgenza, ovvero misure straordinarie per risolvere problematiche provocate da fenomeni atmosferici e calamità naturali che hanno colpito la Sicilia nell’ultimo periodo. E poi ci sono i finanziamenti dedicati alle nuove costruzioni da adibire a Poli dell’infanzia 0-6 anni o scuole innovative: otto interventi complessivi per un ammontare di 35 milioni di euro; a questi si aggiungono ulteriori quattro milioni, provenienti da risorse ministeriali, per cinque palestre annesse a edifici scolastici.
Infine, nell’ambito del Po Fesr 2014-20, sono state previste risorse per circa 4 milioni di euro per interventi nelle Aree interne (Madonie, Simeto, Calatino, Nebrodi e Terre Sicane) e altri 4 milioni destinati ai Gal, i Gruppi di azione locale (Terre di Aci, Golfo di Castellammare, Sicilia Centro-meridionale e Metropoli Est). A partire da gennaio 2020, con uno stanziamento previsto di 580 milioni di euro, il governo Musumeci finanzierà interventi destinati a incidere definitivamente sul patrimonio dell’edilizia scolastica siciliana. Le somme a disposizione fanno riferimento alla seconda annualità del Piano triennale 2018-20, al recupero di economie relative al Fondo Comuni e Province e all’ex Fondo Protezione civile. Inoltre, si potranno utilizzare le risorse rese disponibili sul Pac 2007-13, per un ammontare di circa 63 milioni di euro, grazie alle quali sarà possibile prevedere lavori in favore dell’edilizia universitaria, con adeguamenti antincendio e strutturali. A questi si aggiungono 270 milioni di euro – in parte frutto dell’accordo Stato-Regione del dicembre 2018 – da utilizzare per la realizzazione di interventi sugli edifici scolastici di proprietà delle Città metropolitane e dei Liberi consorzi di Comuni.