Esplosione alla fabbrica di fuochi d’artificio, lutto per le vittime: il più giovane aveva 23 anni

Dolore e rabbia per la tragedia che ha spezzato la vita di cinque persone, vittime dell’esplosione che ha distrutto la fabbrica di fuochi d’artificio a Barcellona Pg. Una giornata di lutto cittadino è stata annunciata nei prossimi giorni, in occasione dei funerali, per Venera Mazzeo, 71 anni, moglie del titolare dell’azienda Costa, per Mohamed Taeher Mannai,39 anni, Giovanni Testaverde,34 anni,  Fortunato Porcino, 36 anni, Vito Mazzeo di soli 23 anni. Mohamed, Fortunato e Vito erano gli operai della ditta di infissi Bagnato, Giovanni, 34 anni, lavorava per l’azienda Costa.

Ferito il figlio del titolare della Costa, Nino, ricoverato a Palermo con gravi ustioni. A Catania invece è stato trasferito Nino Bagnato, figlio del titolare dell’azienda che stava eseguendo i lavori. Le sue condizioni migliorano. Meno grave Bartolomeo Costa, ricoverato a Milazzo.

«Stiamo cercando di fare il punto della situazione che presenta diversi aspetti da chiarire — dice il procuratore di Barcellona Pozzo di Gotto, Emanuele Crescenti —. Nella notte si è trattato soprattutto di lavorare per mettere in sicurezza il sito da parte dei vigili del fuoco e del Genio militare». Il magistrato ha confermato che gli operai stavano sistemando dei cancelli quando è avvenuta l’esplosione che ha interessato prima un locale e poi altri della fabbrica. «Un’esplosione — ha detto — causata anche da una poca attenzione».

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