Trecentosessantotto sono state le persone Trans uccise tra il primo ottobre 2019 al trenta settembre 2019.Circa 150 in Brasile seguito dagli Stati Uniti con circa 36 vittime, delle quali più della metà donne di colore, vittime non solo di transmisoginia ma anche di razzismo. Da quest’anno anche i suicidi di queste persone sono inclusi tra le vittime della transfobia. Quest’ultima è anche e forse istituzionalizzata oltre che sociale.
Messina quest’anno veste la maglia nera per l’istituzionalizzazione della transfobia che si sta perpetrando all’interno dell’amministrazione De Luca. L’istigazione all’odio Transfobico avviata con le parole (inconsulte?) di un assessore della Giunta De Luca in estate, il silenzio dell’assessora pari opportunità, il voltafaccia e il rinnegamento di quanto detto e scritto dal Sindaco stesso in nome di una misericordia religiosa (ad orologeria) hanno determinato uno scontro che definirlo di poco conto dai più che non leggono negli scambi di lettere (quando il sindaco risponde) la volontà perché l’odio Transfobico e qualsiasi altro tipo di odio, non trovi terreno fertile in questa città e Provincia.
Se quest’amministrazione che sta facendo dell’istigazione all’odio sociale e nella fattispecie Transfobico, cerca di coprire la propria incapacità a rappresentare tutte e tutti i cittadini in conformità e nel rispetto dell’art. 3 della Costituzione, noi non staremo con le mani in mano ma attueremo tutte quelle forme di protesta civile e nel rispetto di tutte le leggi Italiane, per dire no all’istituzionalizzazione dell’odio Transfobico, Omobifobico ed a quello dettato dalla Misoginia.
Arcigay Messina Makwan non ha bisogno di notorietà(come afferma qualcuno)e tantomeno sulla pelle delle persone ma nel rispetto della propria mission continuerà a contrastare con ogni mezzo e con tutte le forze ogni forma di istituzionalizzazione dell’odio ed oggi che siamo nella giornata del T.DOR, dell’odio Transfobico in particolare. Nel ricordare le persone Trans uccise o suicidatesi per istigazione da parte di persone irresponsabili ed ancor più grave quando questi rivestono ruoli istituzionali, confermiamo la nostra decisione a portare avanti e non farla passare nel dimenticatoio la battaglia contro l’amministrazione De Luca in merito al caso Trimarchi e condanniamo senza se e senza ma il voltafaccia del sindaco ed il rinnegamento di quanto aveva messo anche per iscritto con messaggi. Il colpevole silenzio dell’assessora Pari Opportunità la quale avrebbe dovuto garantire anche con azioni di contrasto che quest’odio venisse legittimato. Il colpevole silenzio di un Consiglio Comunale eletto dai cittadini e tra questi cittadini ci sono anche appartenenti alla comunità LGBT+ e che il Consiglio visto che non intende farlo il Sindaco, dovrebbe rappresentare. A quanti ci accusano di protagonismo o altro, diciamo che se difendere e difenderci dall’odio istituzionalizzato è protagonismo o altro (come dite) ci fregiamo con queste medaglie ma fatevene una ragione non ci fermeremo. Al Sindaco di Messina e della Città Metropolitana ricordiamo che il suo comportamento non ferisce solo la comunità LGBT+ della città di Messina ma quella di tutta la Provincia. Il comportamento spocchioso e di sfida che il signor De Luca pensa di portare avanti con fare poco consono al ruolo istituzionale rivestito e che dovrebbe invece cercare nel dialogo nel confronto e principalmente nel rispetto delle promesse fatte anche attraverso messaggi, di porre fine a tutto e in nome di quella religiosità mascherata di compassione e iniziare a rappresentare tutte e tutti.
A quanti continuano per partito preso a dire che ci sono cose più importanti, ricordiamo due cose: 1) che la tutela la sicurezza e l’incolumità delle persone dev’essere garantita così come lo è per costituzione e non messa a rischio.
2) «Prima di tutto vennero a prendere gli zingari, e fui contento, perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei, e stetti zitto, perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti, e io non dissi niente, perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me, e non c’era rimasto nessuno a protestare»
Oggi Arcigay Messina Makwan non fa e non partecipa a nessuna manifestazione TDOR, non potremmo farlo visto che il sangue di tante persone Trans uccise o suicidatesi per l’istigazione all’odio, per la prima volta in questa città chi dovrebbe riflettere e non lo fa, lo calpesta. Noi lo rispettiamo ed in nome di tutte loro e tutte le vittime di Omotransfobia Misoginia e Razzismo confermiamo la nostra posizione di contrapposizione e lotta contro chi vuole riportare indietro le lancette dell’orologio.