Dopo la manifestazione di Sabato, 16 Novembre 2019, sulle cause e le soluzioni per superare l’emergenza territoriale in corso, il Comitato pro Aeroporto dello Stretto in un documento inviato alle redazioni ringrazia tutti i cittadini ed i rappresentanti di categoria che hanno partecipato, ringraziando in particolare l’Istituto scolastico Piria “per la sensibilità manifestata sulla questione attraverso la presenza di una delegazione di studenti accompagnata dal docente incaricato”.
“Sono proprio i giovani i più impattati da questi problemi – si legge – poiché si parla del loro futuro e auspichiamo che la loro consapevolezza cresca nel tempo”.
Il comitato ha poi voluto fare alcune puntualizzazioni su alcuni temi sollevati in merito all’ iniziativa che di seguito pubblichiamo integralmente:
- Hanno partecipato in pochi o in tanti?
Il Comitato non si aspettava sicuramente di contare le adesioni nell’ordine delle migliaia anche perché “chi predica bene e razzola male” non è utile al percorso concreto che, ormai da tre anni, si persegue con risultati apprezzabili e, spesso, impensabili.
I cittadini e i rappresentanti delle categorie che erano presenti ci danno la misura di quale sia la percentuale di popolazione capace di cambiare le cose anche nell’interesse di tutti gli altri.
Oggi pertanto che si è avviato un percorso civico con l’obiettivo di ridare le sedi istituzionali ai cittadini, non serve avere migliaia di persone in piazza (come in un paio di nostre precedenti manifestazioni) se il giorno dopo le stesse persone riaffidano il loro futuro a coloro che lo hanno già compromesso.
Il cambiamento quindi deve necessariamente passare da una sana minoranza in grado di denunciare ed invertire le cattive pratiche dentro e fuori le sedi istituzionali.
- E’ stato obiettato che la precisa volontà espressa dal Comitato, cioè quella di non gradire esponenti e/o sigle politiche alla manifestazione, sia stato un errore strategico o, comunque, una decisione discutibile..
Qualcuno ha detto che il mancato invito abbia rappresentato un alibi utile ai politici per svicolare, mentre, invitati, avrebbero avuto occasione di partecipare “battendosi il petto” e scusandosi.
Ora, a parte l’ilarità che suscitano alcune visoni della realtà, vogliamo dire due cose:
La prima: Come potrebbe, chi è causa di un disastro, manifestare contro se stesso in piazza?
Un tale invito sarebbe stato offensivo verso l’intelligenza di ciascun cittadino e, quindi, assolutamente inopportuno.
La seconda: La partecipazione della “rappresentanza politica” attraverso le scuse e “battendosi il petto”, sarebbe stata apprezzabile, non ipocrita e coerente con la linea del Comitato solo se fosse stata preceduta da dimissioni irrevocabili.. si capisce bene che, allora, non ci sarebbe stato bisogno di invito.
Naturalmente noi non abbiamo ricevuto notizia di alcuna dimissione ed in ogni caso ci si trova a fine legislatura, caratterizzata da esiti disastrosi da parte dei vari esponenti di partito.
La manifestazione comunque ci fa registrare un buon risultato poiché i cittadini presenti, evidentemente liberi da logiche clientelari o di “garbo istituzionale”, hanno manifestato l’adesione a proseguire le attività necessarie per invertire l’attuale declino.
Si è infatti sottolineato come, attraverso studio, impegno e coerenza, si è ottenuta l’emanazione di decreti amministrativi e di spesa fondamentali per la funzionalità dell’aeroporto dello Stretto.
Si è ottenuto anche un incontro in Prefettura con il Vicario dell’UTG, dott.ssa Colosimo, la quale nella giornata di lunedì solleciterà il Ministro delle Infrastrutture e Trasporti sulla risposta che attende il Comitato in merito alla data dell’incontro accordato, affinché si possano apportare, ai documenti di indirizzo amministrativo, le integrazioni e le modifiche idonee a superare le inefficienze e le inadempienze della società di gestione aeroportuale, oltre che quelle degli altri organi istituzionali competenti.
In ragione di quanto sopraindicato, già da domani riprenderemo il percorso, insieme a tutti coloro che ne condividono il pensiero, per creare una compagine civica in grado di assicurare la partecipazione diretta dei cittadini ai procedimenti amministrativi, togliendo la gestione delle risorse pubbliche dalle mani di coloro che fin oggi hanno perseguito le logiche di partito invece che gli interessi dell’intera collettività.