Dopo quattro anni può finalmente partire l’intervento per la rimozione della frana di Letojanni sull’autostrada A18 Messina-Catania e la riapertura della carreggiata interrotta da quattro anni per la caduta di detriti. Questa mattina, al PalaRegione di Catania, il governatore Nello Musumeci ha ufficialmente consegnato alla ditta aggiudicataria i lavori per ripristinare la piena sicurezza sull’importante arteria autostradale. Erano presenti il vertice del Cas, il Consorzio delle autostrade siciliane, con il direttore Salvatore Minaldi e l’architetto Alberto Vecchio della Protezione civile regionale.
L’appalto dell’opera va a un raggruppamento temporaneo di imprese formato dalla Sgromo Costruzioni Srl di Maida (Catanzaro) e dalla Cospin Srl di Catania. Il costo complessivo dei lavori ammonta a quindici milioni di euro, quattro dei quali a carico della Protezione civile regionale e undici dell’Ufficio contro il dissesto idrogeologico, guidato dal presidente della Regione Nello Musumeci. La scelta del governo di intervenire, nel finanziamento dell’opera, attraverso la speciale Struttura, libera importanti risorse inizialmente impegnate dal Cas, ente regionale, che potranno, adesso, essere destinate ad altri interventi di manutenzione sulla rete viaria. I lavori appaltati porteranno alla realizzazione di una doppia galleria artificiale che coprirà entrambe le carreggiate. Un tunnel lungo 140 metri, costruito senza spostare i detriti poiché la frana è tutt’ora in movimento. Una pila, a metà fra le carreggiate, sosterrà le due gallerie, una delle quali attraverserà i detriti della frana. La conclusione dei lavori è prevista per maggio 2021.
Il progetto per il ripristino della carreggiata a monte della A18 e la messa in sicurezza dell’autostrada è complesso, non tanto per l’efficacia finale dell’opera, ma perché dovrà essere garantita la percorribilità dell’arteria a valle della frana anche durante i lavori. Utilizzando tecniche e materiali modernissimi e affidabili sotto il profilo della resistenza e della durata nel tempo, l’impresa dovrà per prima cosa mettere in sicurezza la montagna lavorando nel pendio. Questo per mettere in sicurezza il cantiere e la successiva opera una volta realizzata. Saranno utilizzate reti ad elevatissima resistenza ancorate al terreno. Poi si passerà alla costruzione di una paratia, sempre a monte, e infine alla realizzazione delle due gallerie in cemento armato e pali d’acciaio.
«La frana – commenta il presidente della Regione Nello Musumeci – risale ormai a quattro anni fa, ma quando ci siamo insediati, nel novembre del 2017, non c’era nemmeno un progetto esecutivo sul quale poter lavorare. Abbiamo preso atto dell’insipienza di chi avrebbe dovuto provvedere tempestivamente e abbiamo, fin da subito, dato un impulso al lungo iter autorizzativo che passa anche dal ministero per eliminare un’altra vergogna delle infrastrutture siciliane. Oggi, finalmente, diamo una risposta concreta ai cittadini che, da anni, sono costretti a percorrere quel tratto di autostrada con notevoli disagi».