Il 17 luglio 2019, nel corso della mattinata, in Messina presso la caserma “A. BONSIGNORE”, sede del Comando Interregionale Carabinieri “Culqualber” il Comandante Interregionale Generale di Corpo d’Armata Luigi Robusto, ha incontrato i 62 Ufficiali, tra cui i quattro che hanno assunto l’incarico di Comandante Provinciale nelle Provincie di Palermo, Ragusa, Catanzaro e Vibo Valentia, destinati ad assumere incarichi di comando nell’ambito delle Legioni Carabinieri Sicilia e Calabria, poste alle dipendenze dal Comando Interregionale Carabinieri “Culqualber”.
Il Generale Luigi Robusto rivolgendosi agli Ufficiali ha dapprima sottolineato l’importanza della figura del comandante nell’organizzazione dell’Arma dei Carabinieri il cui ruolo, ad ogni livello gerarchico, resta sempre e comunque fondante per l’Istituzione. Continuando, il Comandante Interregionale ha evidenziato che essere comandanti in questi territori, significa doversi confrontare con le realtà di Sicilia e Calabria, indossando sempre l’abito del rispetto, senza esaltarsi pensando di trovarsi in territori di mafia e di ‘ndrangheta ed ha invitato gli ufficiali a vivere con intensità ed amore questi territori dell’estremo Sud della Nazione che lasceranno un segno distintivo nella loro formazione, evidenziando non soltanto l’importanza della lotta di trincea alla criminalità organizzata e comune ma spronandoli anche ad avere il coraggio di uscire da quella trincea e fare la differenza sfatando certe credenze e di avere la capacità di parlare alla gente riuscendo a farsi ascoltare.
Il Comandante Interregionale ha voluto mettere in risalto l’importanza della terzietà che ogni carabiniere ed in particolare il comandante, deve avere nello svolgimento del servizio poiché deve essere custode della verità e della legalità che devono animare l’attività svolta, silentemente, ogni giorno dai carabinieri con coraggio, umiltà ed umanità, testimoniando la vicinanza dell’Arma alla popolazione anche e soprattutto nelle quotidiane difficoltà.
Il Generale Robusto, infine ha concluso sottolineando che “il rispetto dell’Arma parte sempre dalle piccole cose che fanno la differenza ed insegnano, attraverso l’esempio, le ragioni, le regole ed i valori” .