Il moltiplicarsi delle iniziative di solidarietà nei confronti del popolo curdo comincia a sortire effetti. Ed è di poche ore fa la notizia che il presidente americano Donald Trump ha comunicato al mondo che Washington non ha definitivamente scaricato i curdi, ex alleati contro l’ISIS e ora vittime dell’offensiva turca nel Kurdistan siriano. Così ieri gli Stati Uniti hanno emesso sanzioni contro tre alti funzionari turchi e annunciato il raddoppio dei dazi sull’acciaio turco. Inoltre Trump ha telefonato al presidente turco Recep Tayyip Erdoğan chiedendogli di fermare l’attacco e mobilitato il suo vice Mike Pence, che si recherà in Turchia.
Intanto anche Messina si mobilita oggi a Piazza del Popolo alle 17:30 con un presidio organizzato dalla ReteKurdistanMessina a cui hanno già annunciato di partecipare diverse rappresentanze politiche.
“I raid aerei e i bombardamenti di questi giorni, punto di inizio per una successiva occupazione via terra del Rojava, stanno colpendo i resistenti curdi così come l’intera popolazione – scrivono gli organizzatori – Le vittime rischiano di crescere giorno per giorno. L’invasione via terra sarà accompagnata da nuove morti, efferate violenze e il risorgere dell’Isis.
In queste ore non possiamo rimanere indifferenti alle sorti delle diverse popolazioni che vivono in questo territorio, così come a quella dei resistenti curdi dell’ YPG (Unità di protezione del popolo).
Tra gli obiettivi del presidio la richiesta della fine delle operazioni militari turche, il blocco della vendita di armi all’esercito turco da parte dell’Italia così come dei paesi dell’Ue (anche il ministro degli esteri Di Maio ha chiesto agli alleati europei di coordinarsi per sospendere le vendite di armamenti alla Turchia di Erdogan, come sanzione per l’offensiva di Ankara contro i curdi nel nord della Siria.)
Inoltre si chiede la rottura delle relazioni diplomatiche con la Turchia, sanzioni contro la Turchia di Erdogan e il ritiro del Pkk dalla lista delle organizzazioni terroristiche