Procede l’inchiesta a seguito della denuncia dei familiari di un uomo di 56 anni deceduto all’ospedale di Milazzo e la cui salma è stata preda dei pidocchi, come pare sia stato documentato con un filmato. Scattate le indagini, però, nessuna carenza igienica è stata riscontrata stante quanto dichiara in un documento ufficiale l’Asp di Messina dove ieri In 5 ottobre si è riunita l’apposita commissione tecnica di indagine.
“Ad inizio i componenti hanno provveduto a verificare i locali della Sala Mortuaria le cui condizioni igieniche sono risultate buone e idonee alla destinazione d’uso – si legge nel documento – Successivamente la commissione si è recata presso la Rianimazione, anche qui gli ambienti sono stati trovati in buone condizioni igieniche sia nell’area di degenza che negli ambienti attigui; la capo sala del reparto ha riferito che il paziente deceduto era stato regolarmente sottoposto ad igiene personale secondo le procedure interne e successivamente, al momento del decesso, si era provveduto alla totale igiene del corpo e alla ricomposizione della salma, avendo cura di sostituire le medicazioni e la stomia chirurgica”.
Durante la mattinata di sabato 5 ottobre presso l’Ospedale di Milazzo anche i Carabinieri del N.A.S., hanno effettuato una minuziosa ispezione degli stessi ambienti, verificando locali, celle frigorifere e procedure in uso; non sono state rilevate criticità igienico-sanitarie riconducibili al caso in questione, e nemmeno presenza di infestazione di pidocchi in altri ricoverati.
“Pur confortato dalle risultanze dei verbali delle verifiche effettuate, resto in attesa della conclusione del procedimento a seguito degli atti della Polizia e dei Carabinieri dei NAS; sento comunque di esprimere turbamento e profondo dispiacere per l’episodio, e nel porgere le mie scuse ai familiari a nome dell’ASP di Messina per il dolore involontariamente arrecato, mi impegno a disporre immediatamente il rafforzamento della vigilanza sulle sale mortuarie dei nostri ospedali, per assicurare e tutelare il decoro delle salme.”