A renderlo noto è la deputata Cinquestelle all’Ars Stefania Campo: “In Sicilia c’è un oligopolio di aziende che gestisce il trasporto pubblico locale in barba alle norme comunitarie sulla trasparenza. Il consiglio dei ministri impugna una proroga che noi denunciamo da mesi. Adesso Musumeci e Falcone non hanno più scuse”.
“Come volevasi dimostrare il Governo nazionale ha impugnato l’ennesima proroga chiesta dalla Regione Siciliana per l’applicazione del piano di trasporto pubblico locale. Falcone e Musumeci in pratica si sono accodati ai loro predecessori tentando di estendere per altri 36 mesi l’oligopolio del settore del trasporto locale lasciando tutto in mano alle stesse famiglie che da anni gestiscono il servizio e senza avviare nuove gare. Per fortuna il Governo Conte ha impugnato la norma regionale ma l’obiettivo di Musumeci è stato centrato in parte, ovvero perdere ancora tempo”. A denunciarlo è la deputata regionale del Movimento 5 Stelle Stefania Campo a proposito dell’impugnazione da parte del consiglio dei Ministri della recente norma regionale che autorizzava l’ennesima proroga nel trasporto pubblico locale.
“Ancora una volta – spiega Stefania Campo – il presidente Musumeci non riesce a dare risposte concrete, nemmeno a questo settore economico e strategico regionale. È datata 10 ottobre 2018 una nostra interrogazione in merito all’indizione dei bandi per l’affidamento delle concessioni regionali alle aziende di trasporto pubblico locale. Un atto, il nostro, che intendeva mettere in risalto come fosse arrivato, oramai, il tempo di bloccare il meccanismo delle proroghe infinite, che si susseguono da decenni sempre alle stesse aziende di autolinee, sparse in tutta la Sicilia ma che, in buona parte, sono gestite, guarda caso, da una sorta di oligopolio da parte di pochi soggetti economici”.
“Con quell’atto parlamentare – spiega ancora la deputata – chiedevamo in sostanza all’assessorato alle Infrastrutture a che punto fossero arrivate le attività propedeutiche, e vincolanti, alla stesura delle gare, visto che un preciso regolamento Comunitario obbliga la Regione ad adeguarsi alla normativa comunitaria entro il 3 dicembre 2019 e quindi, ad espletare procedure concorsuali finalmente aperte ad una concorrenza libera e trasparente. A quella interrogazione fu data sia una generica risposta orale in Aula da parte dell’Assessore Falcone che una risposta scritta degli uffici, altrettanto vaga, con cui si assicurava, in tempi brevi, l’avvio delle attività amministrative in maniera da rispettare il termine, appunto, fissato a livello europeo. E, invece, senza pudore a luglio scorso, in occasione del collegato, cosiddetto “Finanziaria bis”, è stato approvato dalla maggioranza di Musumeci un emendamento che prorogava, per l’ennesima volta, di ben 36 mesi le concessioni alle attuali aziende di autolinee. Quindi, proroghe su proroghe ancora una volta. Per fortuna è appena intervenuto il governo centrale a porre fine alla deregulation tutta siciliana. Musumeci e Falcone non hanno più scuse. I pendolari siciliani ringrazieranno” , conclude Campo.