E sono 28 mila. In questo secondo weekend in cui molte città hanno anche dovuto fare i conti con il vento di scirocco, Le Vie dei Tesori mette comunque sul piatto un numero di visitatori ragguardevoli e supera di gran lunga la perfomance dello scorso anno. Le dieci città, grandi e piccole, hanno schierato centosettanta luoghi aperti, le visite con degustazione esaurite e le passeggiate affollatissime. Trapani tiene saldamente in pugno lo scettro di città più visitata, ma la sorpresa arriva dal secondo gradino del podio, affollato da Caltanissetta, Siracusa e Messina che si distanziano tra loro per numeri veramente minimi. Seguono, con ottime performance, Noto, Marsala e Sciacca. E tra i “borghi” più piccoli, Naro supera Sambuca ed Acireale. Il sito più visitato in assoluto è di nuovo castello Maniace, a Siracusa, ma stavolta raddoppia e di gran lunga, le 1100 presenze del primo weekend.
Trapani continua dunque la sua corsa, anche se le visite alla Torre della Colombaia sono state rovinate dallo Scirocco che non ha permesso di raggiungere l’isoletta dove sorge il carcere e quindi programmate in altra data. In compenso, il pubblico continua ad affollare l’elegantissimo palazzo Milo Pappalardo con il suo balcone scolpito e la delicata sala della musica soppalcata; e chiostri e campanile di San Domenico con la vista mozzafiato sull’intera città. Il terzetto di città che segue Trapani, agguerritissimo, è formato da Siracusa – dove oltre al castello Maniace, sono molto visitati la Cappella Sveva e l’ex Carcere vescovile; Caltanissetta dove le lunghissime code a serpentina sono continuate anche oltre l’orario di chiusura per Villa Testasecca che, nel suo ultimo weekend di visite, registra un numero enorme di visitatori, quasi tre volte più del gettonatissimo museo Averna; infine Messina dove il pubblico ha gradito molto Villa Maria che, nel suo unico fine settimana di apertura è riuscita a superare Forte San Salvatore, l’eterno vincitore da cui si vede tutto lo Stretto.
A Marsala, i visitatori hanno fatto la coda per affacciarsi dalla terrazza di Palazzo VII Aprile, percorrere il camminamento segreto della chiesa di Santo Stefano e visitare il Museo degli arazzi dove si continuano a svolgere visite guidate in contemporanea in lingue diverse.
Sciacca e Noto guadagnano la palma di cittadine con il maggior numero di turisti stranieri. Nella prima continuano a piacere moltissimo Palazzo Lazzarini con il suo giardino segreto, e il campanile della chiesa di San Michele mentre a Noto il pubblico affolla i saloni sontuosi di palazzo Ducezio, sede del Comune e quelli di palazzo Nicolaci. Ma è su Palazzo Landolina la bella sorpresa dell’ultima ora: la Curia, vista l’enorme affluenza, ha deciso di aprire alle visite anche una sala preziosa del Museo di Arte Sacra con un tesoro di ostensori e paramenti, che si aggiunge al percorso del palazzo. Un bel regalo al festival. Nell’Agrigentino, si è invertita la “disfida”, e Naro ha vinto su Sambuca: a Naro, dopo aver visitato il castello Chiaramontano, il pubblico è sciamato verso l’estrosa sacrestia dei monaci di San Francesco mentre a Sambuca la particolare Casa Amodeo ha superato persino Palazzo Planeta. Chiude Acireale dove i visitatori hanno scoperto l’inedito Palazzo Vescovile che ha vinto anche su incunaboli e cinquecentine, e sulle stampe di Guido Reni conservate alla biblioteca e pinacoteca Zelantea. Ovunque piene le “famose” passeggiate de Le Vie dei Tesori che hanno condotto alla scoperta di baluardi, quartieri ebraici, saline e piazzette dimenticate.