A Messina, ricordato con una sobria cerimonia l’incidente aereo in cui ha perso la vita l’eroe pilota padovano Tullio Covre, a fare gli onori di casa il Presidente del Centro Studi le Tre Torri di Messina Vincenzo Randazzo, organizzatore dell’evento. Presente anche lo storico Franz Riccobono, il quale prima della cerimonia, ha fatto un breve inquadramento storico topografico dell’area dove sorgeva l’imponente Cittadella fortificata, il richiamo storico è stato molto apprezzato dai presenti.
La cerimonia si è svolta nella pregevole spiaggetta del “Bastione don Blasco“, con il lancio in mare di un omaggio floreale, momento toccante alla presenza dei familiari e di mons. Vincenzo Castiglione, che ha invitato i presenti a recitare alcune preghiere, benedetto i fiori e ricordato la figura di Tullio Covre, caduto in mare davanti la spiaggia di Maregrosso il 2 luglio del 1961.
Presenti i figli del pilota Covre, Marta, Mariano, Chiara, Emanuela e Damiana, assieme ai nipoti Nicola e Simona, accompagnati dallo storico e amico di famiglia Alberto Buttarini. Interessante l’incontro con i familiari di Salvatore Guastella, testimone di quei tragici momenti, che lui ha vissuto dalla spiaggia di contesse: “l’aereo proveniva da Catania, ho visto subito che era in difficoltà cercava di atterrare, era bassissimo e poi visto che la spiaggia era piena di gente, ha preferito ammarare e purtroppo perdere la vita, con l’affondamento quasi immediato dell’aereo“.
Nel pomeriggio nel Salone degli Specchi di Palazzo dei Leoni presso la Città Metropolitana di Messina, l’incontro con i familiari, la cittadinanza, autorità civili e militari, per ricordare la figura del pilota Covre “Asso della Regia Aereonautica Militare Italiana”.
L’evento commemorativo è stato introdotto dall’Avv. Anna Maria Tripodo che ha portato i saluti, del Sindaco Cateno De Luca e della Città Metropolitana che ha messo a disposizione il Salone degli Specchi per la meritevole iniziativa. Ha poi preso la parola Vincenzo Randazzo, Presidente del Centro Studi Tre Torri, organizzatore dell’evento, che dopo aver ringraziato Il Sindaco De Luca per aver concesso i locali e Sergio Cavacece per la lodevole iniziativa, ha dato il via alla proiezione del video realizzato da Damiana, figlia più giovane di Covre. Damiana, nata trentatré giorni prima della sua morte, da sempre ha desiderato ricostruire la storia della figura paterna raccogliendo materiali storici e privati in un viaggio molto lungo e complesso.
Dopo il video, con diverse foto del padre, è intervenuto lo storico Franz Riccobono, il quale ha descritto con dovizia di particolari i luoghi dove è accaduto l’incidente, l’ammaraggio dell’aereo, esaltando la storia di Tullio Covre, una storia che in una società com’è quella di oggi, è giusto ricordare la nobiltà d’animo del pilota, che poteva evitare la sua morte ma di fronte alla scelta di sacrificare la propria vita o quella di molti bagnanti, fra cui molti bambini, ha scelto di sacrificare quella propria.
La spiaggia era allora sede di due lidi ovvero il Lido Sud e il Lido Sirena e in quegli anni si effettuava il Giro di Sicilia, una gara fra aerei e fu proprio in una di queste gare che Covre perse la vita. Uomo eccezionale che ha dedicato la propria vita all’aviazione, che merita attenzione, che muore per non uccidere molti messinesi: un vero eroe, un uomo da emulare che morì per gli altri e al quale è giusto intitolare una via della città di Messina.
L’intervenuto del dott. Giuseppe Tortorici, studioso della Regia Aeronautica, ha raccontato minuziosamente la vita di Tullio Covre specie sotto l’aspetto militare ovvero del pilota, che volò su aerei come l’Aermacchi MC200 che sfiorava i 500 km/h o come il Breda 65 aereo monovano destinato all’attacco al suolo o come l’Imam Ro.1 che fungeva anche da ricognitore e ancora come il Fiat G. 50 bis molto agile sulle manovre e Tullio amava le acrobazie.
Fu un asso perché al suo attivo figurano almeno 5 combattimenti certificati.
L’avv. Franco Spadaro, ha parlato al posto di Sergio Cavacece sul dopoguerra di Tullio Covre, sul suo lavoro di rappresentante di orologi e gioielli ma sempre con la passione del volo tanto da comprarsi un suo aereo personale il FalcoF8L un piccolo aereo con elica bipala da quasi 300 km/h. Fu questo l’ultimo aereo pilotato da Tullio Covre, che cadde proprio per la rottura di una delle pale dell’elica. A Sergio Cavacece va il merito di avere ricostruito nel tempo la storia di questo eroe e di avere molto lavorato per preparare l’evento anche con l’aiuto della famiglia del pilota. Quando è salito sul palco, per ringraziare la famiglia Covre, non ha retto all’emozione e i presenti lo hanno omaggiato più volte con applausi. Il figlio Mariano Covre, dopo avere ringraziato tutti per l’iniziativa ha parlato di alcuni suoi ricordi, di quando, ad esempio, aveva otto, nove anni e suo padre lo faceva salire con lui sull’aereo per spiegargli gli strumenti di bordo e fargli usare a volte i comandi ma ci ha tenuto anche a dire che l’eredità che Tullio Covre ha lasciato a loro figli consiste nell’impegno a restare fedeli ai propri valori, ai propri doveri di fronte agli opportunismi personali.
Il Generale congedo dell’Aeronautica Militare, Placido Casella, ha espresso la sua ammirazione per l’uomo e per l’eroe, si è detto orgoglioso di far parte della stessa arma di cui ha fatto parte Covre. Ha inoltre aggiunto di essere rimasto colpito dalla signorilità dei figli che denota come, oltre ad essere eroe, Tullio è stato un eccellente padre.
Quindi la volta delle testimonianze del cav. Guastella e di Nicola Grassi, che col fratello Ernesto ha visto la stessa scena e dei cugini Crupi. Alla fine, prima della lettura delle motivazioni ai riconoscimenti all’eroe Tullio Covre, letta pure una poesia di Giuseppe Benincasa dal titolo “A Tullio Covre eroe e pluridecorato”. Ai familiari sono state donate delle copie di una brochure, curata dal dott. Giuseppe Tortorici, cultore di storia militare e artefice dell’evento.
Il Presidente Randazzo, si è dimostrato soddisfatto, per la collaborazione ricevuta dalla cittadinanza e per le testimonianze recuperate, nel ricordo del tragico incidente.