di fra Giuseppe Maggiore – Francesco di Assisi è un uomo passionale, uno che non conosce la via di mezzo, un uomo che scopre il vero Amore e lo vuole comunicare ad ogni creatura, un uomo che capisce che il Paradiso è qui sulla terra nella misura in cui sai attingere dalle divine parole della Sacra Scrittura e li sai vivere. Chi ama sul serio fa partecipi gli altri dell’amore da egli sperimentato, ecco perché Francesco pronuncia la bellissima frase “Voglio portare tutti in Paradiso” come a dire voglio che tutti scoprano e vivano i Regno di Dio che inizia proprio qui su questa terra.
Questo desiderio nasce proprio dalla preghiera. Il diploma di fr. Teobaldo, vescovo di Assisi, uno dei documenti più diffusi, riferisce che S. Francesco, in una imprecisata notte del luglio 1216, mentre se ne stava in ginocchio innanzi al piccolo altare della Porziuncola, immerso in preghiera, vide all’ improvviso uno sfolgorante chiarore rischiarare le pareti dell’umile chiesa. Seduti in trono, circondati da uno stuolo di angeli, apparvero, in una luce sfavillante, Gesù e Maria. Il Redentore chiese al suo Servo quale grazia desiderasse per il bene degli uomini. S. Francesco umilmente rispose: “Poiché è un misero peccatore che Ti parla, o Dio misericordioso, egli Ti domanda pietà per i suoi fratelli peccatori; e tutti coloro i quali, pentiti, varcheranno le soglie di questo luogo, abbiano da te o Signore, che vedi i loro tormenti, il perdono delle colpe commesse”.
“Quello che tu chiedi, o frate Francesco, è grande – gli disse il Signore-, ma di maggiori cose sei degno e di maggiori ne avrai. Accolgo quindi la tua preghiera, ma a patto che tu domandi al mio vicario in terra, da parte mia, questa indulgenza”.
Francesco si fidò del Signore e ci andò davvero dal Papa Onorio III, un uomo anziano ma molto buono e pio, che aveva dato ciò che aveva ai poveri. Il Pontefice, lo ascoltò e gli chiese per quanti anni domandasse quest’ indulgenza. Francesco rispose che egli chiedeva “non anni, ma anime” e che voleva “che chiunque verrà a questa chiesa confessato e contrito, sia assolto da tutti i suoi peccati, da colpa e da pena, in cielo e in terra, dal dì del battesimo infino al dì e all’ ora ch’ entrerà nella detta chiesa”.
Una proposta completamente folle e inusuale, perché tale indulgenza veniva concessa soltanto a coloro che prendevano la Croce per la liberazione del Santo Sepolcro, divenendo crociati.
Il Papa, infatti, fece notare al Poverello che “Non è usanza della corte romana accordare un’indulgenza simile”. Francesco ribatté: “Quello che io domando, non è da parte mia, ma da parte di Colui che mi ha mandato, cioè il Signore nostro Gesù Cristo”. Nonostante, quindi, l’opposizione della Curia, il pontefice gli accordò quanto richiedeva (“Piace a Noi che tu l’abbia”). Sul punto di congedarsi, il Pontefice chiese a Francesco – felice per la concessione ottenuta – dove andasse “senza un documento” che attestasse quanto ottenuto. “Santo Padre, – rispose il Santo – a me basta la vostra parola! Se questa indulgenza è opera di Dio, Egli penserà a manifestare l’opera sua; io non ho bisogno di alcun documento, questa carta deve essere la Santissima Vergine Maria, Cristo il notaio e gli Angeli i testimoni”
Ogni anno dal 2 agosto 1216 una folla immensa si reca a Santa Maria della Porziuncola. Tantissimi sono i giovani provenienti da tutte le regioni d’Italia, che tramite la marcia francescana visitano e sperimentano l’amore e la misericordia di Dio in quel luogo dedicato a Santa Maria degli Angeli.
Qualche giorno fa ci sono stato con gli scout del Me13, appena usciti da quella piccolissima chiesa mi dissero “questo è un luogo magico”, risposi “questo e un luogo santo, reso tale da un uomo che ha saputo amare il Signore e i fratelli non ponendosi limiti”.
Il perdono di Assisi inizia a mezzogiorno del 1 agosto e si conclude alla mezzanotte del 2 agosto, si estende alle chiese parrocchiali e francescane di tutto il mondo, mentre alla Porziuncola è concessa per tutti i giorni dell’anno.
L’aspetto religioso più importante del “Perdono d’Assisi” – e di ogni Indulgenza – è la grande utilità spirituale per i fedeli, stimolati, per goderne i benefici, alla confessione e alla comunione eucaristica. Confessione, preceduta e accompagnata dalla contrizione per i peccati compiuti e dall’impegno di un cambiamento interiore per vivere sempre più la propria vita secondo il Vangelo, così come hanno fatto tutti i santi ed in particolare Francesco e Chiara, a partire proprio dalla Porziuncola.
Anche a Messina al Santuario Nostra Signora di Lourdes sul viale Regina Margherita, retto dai Frati Minori, c’è la possibilità di Celebrare il Perdono di Assisi e ricevere l’indulgenza. Il 2 agosto alle 19, la solenne Celebrazione Eucaristica e alle 21 l’Adorazione Eucaristica animata dal Rinnovamento dello Spirito, nel fra tempo ci saranno i frati sacerdoti disponibili per la confessione.
Vi aspettiamo per sperimentare insieme il Paradiso.