di Patrizia Barreca– Oggi alle 11 nella Sala Commissioni del Comune si è tenuta una conferenza stampa di presentazione di una delibera sul “regionalismo differenziato”. Presenti tutti i consiglieri comunali del centrosinistra, schierati contro la proposta di Accordo preliminare tra Stato e Regioni Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Un accordo che, a detta del consiglio, sarebbe di vantaggio solo a tre regioni e oscurerebbe ancor di più il mezzogiorno, considerato di Serie B rispetto al nord italia. La volontà dei consiglieri di centro-sinistra è quella di coinvolgere tutte le realtà amministrative di Messina e Provincia.
Questi gli interventi dei consiglieri.
Alessandro Russo: “Questa conferenza stampa nasce come impegno ad assumere azioni conseguenti allo schema di regionalismo differenziato. Abbiamo voluto intervenire su questo argomento che sarà nei prossimi mesi sempre più importante e avrà ripercussioni a livello nazionale. Purtroppo incide e inciderà nell’erogazione dei diritti internazionali e avrà gravi conseguenze. Abbiamo voluto inventare una delibera che deve servire come campanello di allarme nel Mezzogiorno d’Italia. Non è un tema che interessa direttamente la regione Sicilia ma l’autonomia a statuto ordinario e preoccupa e mina a i principi costituzionali. E’ chiaro che chi produce un pil ridotto, regioni come il mezzogiorno, deve essere avvantaggiato proprio perchè
ha una capacità retributiva minore. Chiediamo di riguardare questa riforma del governo che potrebbe minare ai diritti di tutti i cittadini. Serve una proposta unitaria che attivi un dibattito su un tema così importante che è stato spesso tralasciato.”
Felice Calabrò: “Noi come consiglio comunale ed ente locale non abbiamo il potere di interferire in questo progetto ma abbiamo la necessità e il dovere di accendere una riflessione sul tema e che avrà delle ripercussioni per gli enti locali riducendo le risorse del mezzogiorno, nonchè i servizi. I gruppi del centrosinistra sentono la necessità di parlare di questo argomento e l’opinione pubblica è distratta in materia. Si ha la necessità che il presidente della regione e tutti i sindaci si interroghino ed accendano i riflettori su questa problematica. Ci dobbiamo chiedere se questo disegno e questo accordo stato-regione è conforme alla nostra Costituzione o possiamo accorgerci che ci sono dei passaggi anti costituzionali. Questi sono i temi politici che porteremo al consiglio comunale. Il sud che è fucina di cervelli non può che essere compromesso rispetto a un governo che pensa a regioni con pil più alto. E’ opportuno è necessario che questa riforma definita “regionalismo differenziato” non penalizzi gli Enti locali che si trovino in condizioni di capacità fiscale e reddituale minori rispetto agli altri contesti urbani nazionali, di fatto rischiando di cristallizzare ed acuire le già più significative disuguaglianze sul territorio nazionale.“
Gaetano Gennaro: “E’ opportuno che sia condotta un’analisi approfondita dei potenziali danni che l’attuazione del regionalismo differenziato in violazione dei principi costituzionali potrebbe comportare nei confronti del Comune di Messina, demandando al Sindaco di intraprendere tutte le azioni politiche e legali atte a tutelare l’Ente da tali danni, sollecitando l’ANCI e la Regine Siciliana. Dobbiamo far intervenire l’ANCI, uno dei protagonisti della discussione, al di là di quello che sarà il tema delle regioni, che è una sorta di camera di decompressione per i rapporti politici, ANCI può giocare un ruolo fondamentale perchè i comuni sono quelli più svantaggiati dalla sperequazione economica. Nel 2000 si diede un grosso colpo e alle casse comunali, in quel momento c’erano delle regioni che erano più pronte e altre che invece avevano delle carenze nei bilanci.
Oggi questo sarebbe il passo decisivo per creare una rottura tra istituzioni e comunità.
Portare all’attenzione dell’opinione pubblica un dibattito sull’argomento è fondamentale. Il centro sinistra è sempre stato a salvaguarda dei valori che mantengono il paese unito.”
Alessandro De Leo: “Non si possono discriminare territori che hanno una capacità reddituale minore, inoltre bisogna prendere posizione sulla possibile incostituzionalità della riforma perchè va in contrasto per i territori che hanno una minore capacità fiscale.
Abbiamo sposato questo tipo di attenzione e che i riflettori vengano accesi in tutta la provincia, dichiarando la massima disponibilità e che l’amministrazione faccia la stessa proposta per dare un segnale a tutti i comuni della città metropolitana.“
Massimo Rizzo: “Se passasse questo progetto che va oltre la legge in se, vorrebbe dire che gli insegnanti meridionali guadagnerebbero meno degli insegnanti del nord
con l’impossibilità per gli stessi di svolgere il lavoro con gli stessi diritti, lo stesso varrebbe per il mondo della sanità e così via. Questi esempi sono concreti e servono per far capire chiaramente la portata distruttrice di questa legge che mira a frazionare ancora di più l’italia , bisogna quindi ribellarsi a una volontà che mina ai fondamenti della costituzione.”