Un patrimonio dal valore inestimabile è quello recuperato grazie al lavoro dei militari del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale (TPC), che in collaborazione con il Comando Provinciale Carabinieri di Messina, nell’ambito di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Messina hanno recuperato 342 preziosi volumi antichi, riconducibili ad un periodo storico compreso tra i secoli XV e XIX, di proprietà della Biblioteca Ignaziana di Messina, appartenente all’Ordine della Compagnia di Gesù.
I libri sono stati trovati in possesso di un privato – un messinese di 64 anni – che aveva avviato un’asta on line per venderli, e che ora è indagato per ricettazione.
L’uomo si è difeso dicendo di aver lavorato come badante, tra il 2011 ed il 2012, per assistere i pochi gesuiti che erano rimasti nell’istituto e che proprio questi ultimi gli avrebbero donato i preziosi volumi. Si tratta di testi di alto spessore culturale, 29 di pregio. Tre sono addirittura degli incunaboli, i primi testi scritti a mano. Uno risale al 1476 ed è di Tommaso D’Aquino.
In una decina di casi la vendita si è conclusa, con l’acquisto effettuato dalla Germania.
“Si tratta di una indagine importante per il valore di quanto recuperato – ha spiegato il procuratore aggiunto Vito Di Giorgio – L’importanza dell’operazione è quella di aver restituito al patrimonio storico culturale questi beni, visto che sono anche un numero rilevante”.