“Siamo tutti con Carola”. Lo ha detto Alessandro Metz, armatore di Mare Jonio del progetto Mediterranea, in riferimento all’arresto della comandante della nave Sea Watch 3, Carola Rackete. L’occasione e’ il corteo in mare in favore dell’accoglienza dei migranti promosso dal sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, a cui partecipano i rappresentanti e le navi di diverse Ong.
La barca di Mediterranea, salpata dal Molosiglio, e’ stata oggi ribattezzata ‘Free Carola’ perche’ – ha spiegato Metz – “riteniamo che l’esercizio del diritto da parte della comandante della Sea Watch 3 sia stato giusto e corretto.
E’ stato tentato in tutti i modi di impedire l’attracco e lo sbarco, mentre la Convenzione internazionale impone al momento del salvataggio di sbarcare nel porto piu’ vicino e sicuro che e’ Lampedusa. Tenere a bordo quelle persone – ha aggiunto – e’ un atto criminale e illegale da parte del Governo”. Metz ha annunciato che la Ong italiana ‘Mediterranea’ tornera’ in mare “il prima possibile nonostante la Mare Jonio sia sotto sequestro perche’ noi dobbiamo essere nel Mediterraneo dove la contraddizione si esprime maggiormente, dove le persone continuano a morire a pochi chilometri dalle nostre coste”.
Al Molosiglio anche Stefano Bertoldi di SOS Mediteranee che ha ribadito come le Ong “sono considerate testimoni scomodi. A bordo della nave Aquarius – ha aggiunto – abbiamo raccolto testimonianze orribili di violenze assurde e possiamo testimoniare che il ‘pull factor’, cioe’ la presenza delle nostre navi, non influenza l’arrivo dei migranti che partono a prescindere. Noi – ha spiegato – ci occupiamo solo di questo piccolo pezzo di tragedia, nel momento in cui il migrante salpa su una barca senza avere nulla da perdere per raggiungere una vita migliore”.
Ong che non si occupano solo dei salvataggi in mare ma anche dell’assistenza allo sbarco e delle fasi successive come ha riferito Livia Zoli di Action Aid. “Queste persone hanno bisogno di accoglienza, di tutela legale – ha detto – Nella situazione di Carola crediamo che non si potesse fare nulla di diverso, erano a rischio 40 vite umane e in questi giorni ricordiamo che sono sbarcate altre 200 persone, quindi e’ evidente che c’e’ un attacco solo alle Ong che vengono criminalizzate”. Zoli ha sottolineato “l’assenza del Governo italiano nelle sedi europee quando si e’ discusso di migranti. Cio’ dimostra la volonta’ politica del Governo italiano di non voler affrontare in maniera seria e responsabile la questione”.
Al molo anche Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, che ha evidenziato che “siamo di fronte a un completo travisamento del vocabolario. Oggi chi salva e’ un criminale, chi chiude i porti e’ un eroe e questo e’ un paradosso da cui dobbiamo uscire. Oggi fare solidarieta’ e’ diventato un reato e le Ong sono criminalizzate”