Stretto Pride: un’altra Messina c’è ed è arcobaleno (fotogallery)

di Palmira Mancuso – Lo Stretto Pride sarà un evento impresso nella memoria collettiva della città di Messina. Un corteo partecipato che ha coinvolto generazioni e generi, per ribadire che esiste un’altra città dove i temi dell’accoglienza, dei diritti per tutt* sono condivisi da molti: associazioni, movimenti, partiti, famiglie uniti sui valori della libertà e dei diritti umani.

Non c’è stato bisogno di grandi provocazioni: perchè gli ingredienti di un Pride, che nulla ha avuto da invidiare alle grandi metropoli, c’erano tutti. I carri festosi, le drag queen, gli studenti, gli stranieri, le donne, i bambini, i meno giovani: insieme ma ciascuno con la propria storia. Un’aria leggera che da tempo non si respirava in città, dove assente è stato il sindaco e la maggioranza del consiglio comunale. Eppure la bandiera arcobaleno ha sventolato a Palazzo Zanca grazie a un drappello di consiglieri: Alessandro De Leo, Alessandro Russo, Antonella Russo, Massimo Rizzo e Cristina Cannistrà.

Una festa che ha segnato il momento clou di un mese di appuntamenti (oggi l’incontro con Giuseppina La Delfa per parlare di famiglie arcobaleno) che ha dato l’opportunità di aprire una riflessione sulla società messinese dove non si registra omofobia, piuttosto quell’indifferenza con cui si liquida “il diverso”, una certa ipocrisia dell’invisibilità a cui spesso si relegano gli aspetti della società che mettono in crisi la “normalizzazione” che certa cultura vuole imporre.

Certamente questo Pride segna una svolta: la capacità di un manipolo di autentici sognatori che, a dispetto di problemi burocratici e resistenze culturali, ha saputo regalare un momento di grande crescita per chi ha partecipato, da attore  o da  spettatore.

Ecco qualche immagine:

 

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