Il sindaco Cateno De Luca si barrica a Palazzo dei Leoni per ribadire la sua posizione a difesa delle ex Province, per scongiurare un dissesto che bloccherebbe di fatto i lavori in itinere e i progetti presenti nei bilanci. Sciopero della fame ad oltranza, fino a quando non otterrà risposte dal vicepresidente della Regione Siciliana Armao di cui chiede le dimissioni.
Secondo quanto raccontato dal sindaco, la marcia a Palermo è stata “una presa in giro” perchè la Regione, avrebbe già preso accordi con Roma prima ancora che si tenesse il corteo che ha visto la partecipazione di numerosi sindaci delle aree metropolitane.
“La cosa grave dell’accordo tra Stato e Regione è che si fa riferimento ad un accordo sottoscritto il 15 maggio, firmata lo stesso giorno della marcia degli amministratori locali a Palermo. Questo dimostra la scorrettezza istituzionale che caratterizza questa vicenda, se è stato l’assessore Gaetano Armao a condurre la trattativa in questi termini, se ne deve andare a casa“.
Nel corso dell’incontro con i giornalisti De Luca ha mostrato l’emendamento in discussione alla Camera, che prevede l’assegnazione di 140 milioni di euro per l’anno 2019 sulla base dell’accordo raggiunto tra Stato e Regione, attraverso l’utilizzo del Fondo si sviluppo e coesione: somme che per De Luca sono insufficienti.
Il sindaco nelle prossime ore invierà una missiva per avviare formalmente le procedure di dissesto della Città Metropolitana. A sostegno della sua eclatante protesta la deputata forzista Matilde Siuracusano.