Il voto nella città di Messina riflette l’avanzata delle destre registrata a livello nazionale, con alcuni dati che però risultano in controtendenza. Nelle 254 sezioni cittadine è il Movimento 5 Stelle il primo partito con il 25,14 %, seguito da Forza Italia con il 19,58% e al terzo posto la Lega con il 18,27.
Al quarto posto il Partito Democratico con il 17,39%. Segue Fratelli d’Italia con l’8,83% e Più Europa che a livello cittadino raggiunge il 4,18% attestandosi come la quinta forza politica.
Non ancora definitivi i dati sui candidati, ma emergono delle curiosità: Dafne Musolino è stata più votata di Berlusconi, Salvini più votato di Attaguile, Bartolo trascina il partito democratico, Giorgia Meloni “doppia” il messinese Ciccio Rizzo mentre Giuseppe Sanò, unico candidato messinese dell’area progressista, raccoglie un consenso importante che attesta la nascita di un nuovo gruppo politico in città.
Evapora la sinistra radicale, con i partiti frantumati e sempre più minuscoli, i cui leader pagano ripicche personali che finiscono per stancare gli elettori ad ogni tornata (come ha ben spiegato l’Espresso in una analisi del voto).
Un dato comunque è inequivocabile analizzando il voto europeo nel suo complesso: il 51% degli europei, da 28 Paesi, è andato alle urne ed ha fatto diventare liberali e verdi rispettivamente terza e quarta famiglia all’interno del Parlamento europeo. Si ridimensionano popolari e socialisti, precipitano antieuropeisti e comunisti. Lega e M5S (quest’ultimo totalmente isolato) non hanno alleati nell’Aula dei 28. (Pal.Ma)