di Fra Giuseppe Maggiore – Nel corso della mia vita religiosa ho avuto la grazia di viaggiare e di stare soprattutto con i poveri. Ho conosciuto tantissima gente con esperienze pazzesche. Gente che ha avuto la grazia di stare bene, di avere una famiglia, un lavoro, case, auto… eppure per diverse circostanze ha abbandonato tutto per poi finire in strada.
I motivi perché si finisce in strada sono molteplici.
Vi voglio raccontare la storia di Paulo Aurel Daraban, ex calciatore del F. C. Brasov, squadra della Serie A rumena dove ha giocato per sette anni, indossando la maglia numero 9.
Negli anni 80 giocò contro la Juventus di Dino Zoff, di Cabrini, Scirea, Platini e tantissimi altri campioni. Incontrò pure Antognoni in una gara a Firenze contro la Fiorentina.
Ma purtroppo la vita del calciatore non è eterna, a momenti di grande fama, si sostituiscono momenti, purtroppo dolorosi, di grande fame. Calato il sipario e spenti i riflettori sulla sua carriera sportiva, la moglie lo lascia, lui inizia a sperperare tutto fra donne e alcol, ritrovandosi a girovagare per mezza Europa dormendo dove gli capita . Seguì la strada della cicala piuttosto che della formica, come nella favola per bambini di Jean de La Fontaine, sperpera tutti i soldi in poco tempo. Dopo varie peregrinazioni, finì in Turchia, dove per un periodo lavorò, ma poi l’alcol ebbe nuovamente il sopravento e finì ancora una volta per strada. Andò dalla sorella a Milano, ma dopo tre giorni si sa l’ospite è come il pesce, puzza. Nuovamente in strada. Tramite delle conoscenze arrivò ad Agrigento.
Il 27 Maggio del 2012 fu trovato da un giovane ospite africano, insanguinato su una panchina, aveva fatto a botte con un suo amico. Lo accolsi in Convento, alla Tenda di Abramo a Favara dove vive ancora oggi.
Per un lungo periodo riuscì a non bere, poi ricominciò nuovamente.
Oggi Paulo ha circa 60 anni e rimpiange le occasioni sprecate che la vita gli ha offerto, rimpiange di non aver visto crescere i figli, di non conoscere i nipotini, di aver sprecato tante occasioni. Certi treni nella vita passano una volta, Paulo, purtroppo, li ha persi tutti.