Era stato accusato di omicidio preterintenzionale, ma è stato assolto “perchè il fatto non sussiste”. Si chiude così la pesante vicenda giudiziaria che ha coinvolto il 56enne messinese Mario Artieri, per il quale la Corte d’Assise presieduta dal giudice Massimiliano Micali, ha stabilito di non accettare le richieste del pm Piero Vinci che aveva sollecitato 6 anni e 8 mesi di reclusione.
L’imputato è stato difeso dall’avvocato Nino Cacia, ed era sotto processo per la morte dell’ottantenne Giuseppe Trimarchi, avvenuta in ospedale dopo una lite avvenuta a Giampilieri il 29 gennaio 2016.
Secondo l’accusa Artieri si sarebbe reso responsabile di “atti diretti a percuotere Trimarchi, e segnatamente spingendolo in modo da provocare la caduta al suolo”, da cui sarebbe scaturita la morte, che avvenne pochi giorni dopo, il 10 febbraio 2016.
La magistratura aprì un’inchiesta a seguito della denuncia da parte dei familiari dell’anziano difesi dall’avvocato Filippo Cusmano, a cui fece seguito una indagine da parte dei carabinieri che ricostruirono la vicenda grazie anche ad alcune testimonianze oculari: l’ottantenne era in piazza Pozzo, nei pressi di un bar, e avrebbe litigato con Artieri che colpito dal bastone del pensionato, lo avrebbe spintonato. L’ottantenne finì a terra, riportando una lussazione alla spalla (fu giudicato guaribile in 30 giorni). Trasportato al Policlinico, i medici ne disposero il ricovero in Ortopedia. Poi le complicazioni, fino alla tragica morte.