IL GABBIANO
di Anton Čechov
adattamento Giancarlo Sepe
con Massimo Ranieri
Caterina Vertova
Pino Tufillaro e Federica Stefanelli
e Martina Grilli, Francesco Jacopo Provenzano
scene e costumi Uberto Bertacca
disegno luci Maurizio Fabretti
musiche a cura di Davide Mastrogiovanni e Harmonia Team
produzione esecutiva Giampiero Mirra
regia Giancarlo Sepe
coproduzione Diana Or.i.s. srl e Rama 2000 srl
Un affascinante incontro fra due protagonisti assoluti del teatro italiano,
Massimo Ranieri e Giancarlo Sepe, che per la prima volta insieme metteranno
in scena uno dei testi teatrali tra i più noti e rappresentati di sempre:
“Il Gabbiano “di Anton Čechov. Una grande produzione, un allestimento
imponente, 11 attori di ottimo livello recitativo, in un nuovo e
rivoluzionario adattamento di Giancarlo Sepe. La storia di Treplev,
scrittore incompreso, del suo amore per Nina, il suo rapporto di odio/amore
con la madre Irina, un’anziana e famosa attrice, e poi tutti gli altri
splendidi personaggi con le loro intense storie scritte magistralmente dal
giovane Čechov, rivivranno in questo originale spettacolo. Una pietra
miliare del Teatro mondiale in un’inedita grande edizione!
Note del regista
Alla prima uscita de “Il Gabbiano” l’insuccesso fu pieno. L’autore già
reduce da un altro tonfo alla prima di IVANOV (che si tramutò in un
successo in un’altra città), era incredulo, stentava a capire cosa fosse
successo. La sua precoce affermazione con i suoi racconti (amati da
Tolstoj) pubblicati in riviste letterarie e no gli aveva alienato le
simpatie della critica che lo tacciava di arroganza e iattanza: Anton
faceva una vita ritirata, non frequentava i salotti e faceva il medico,
aiutando la povera gente. Amava più di ogni altra cosa la sua solitudine,
arrivò a dire: vorrei incontrare una donna nella mia vita, bella come la
luna, e come la luna che si affacci di tanto in tanto, anzi sarebbe meglio
che vivesse in un’altra città. Cechov voleva capire il perché
dell’insuccesso de “Il Gabbiano” e chiama l’unica persona affidabile,
un critico musicale di origine francese che non aveva di che essere geloso
e rivendicativo, un uomo dalla cultura imperante nella Russia del secolo,
la cultura francese, un uomo che conosceva l’eterna armonia dei sentimenti,
anche di quelli apparentemente contrastanti, Marcel, questo il suo nome,
legge davanti a Cechov il suo testo e alla fine si sprigiona in un’esegesi,
un’analisi spregiudicata del testo e la messinscena parte come una
emanazione spontanea dalle sue parole che diventano battute del testo e
frasi di canzoni meravigliose di cui lui solo ne possiede il segreto
interpretativo. Musica e Cechov un connubio che sa di favola e di miracolo,
la commedia arriva a toccare il suo cuore come quando l’aveva scritta.
Giancarlo Sepe
Teatro Vittorio Emanuele:
Venerdì 12 aprile 2019, ore 21:00 – Turno A
Sabato 13 aprile 2019, ore 21:00 – Turno B
Domenica 14 aprile 2019. Ore 17,30 – Turno C