Un mash-up che mette insieme “Un amico come me” con brani tratti da “Gli Aristogatti”, “Biancaneve”, “Hercules”, fa fare al cast stralci di coreografie tratte dai diversi musical e costringe letteralmente gli spettatori a tentare di danzare da seduti. Ma anche una serie di personaggi ognuno dei quali varrebbe un intero spettacolo a sé (come peraltro l’ammiccante copione fa intendere qui e là, in una sorta di “prossimamente su questo palco” che entusiasma il pubblico). Coreografie eseguite a puntino, che tengono un ritmo indiavolato per tutta la durata dello show. E un continuo ribaltamento di atmosfere, dal romantico al gotico, dal comico all’intimista, sviluppate su una drammaturgia completamente inedita che porta la storia in un futuro post apocalittico dove l’unico essere umano rimasto in vita si riconosce dalla sua capacità di amare.
In “Aladdin e il Genio di Agrabah” la Compagnia dei Balocchi diretta da Sasà Neri supera se stessa. Al Palacultura di Messina il musical sfiora il sold out. E conquista un crescendo di applausi che sembra non aver termine nemmeno alla fine conclamata dello spettacolo. Quasi due ore in unico atto, senza un attimo di respiro, portano la platea a una selva di “bravi” e “bravissimi” che punteggia momento per momento la serata. Complessa, difficile e perfettamente interpretata la scrittura drammaturgica che si sviluppa attorno a poche, fondamentali citazioni dal classico Disney e inventa storie e figure.
La colonna sonora oltre al mash-up e ai classici “Notti d’oriente”, “Al mercato”, “Principe Alì”, “Il mondo è mio”, “Sei di serie B”, mette in scena “A Million Dreams” da “The Greatest Showman” e “Castle of glass” dei Linkin Park e ha al suo servizio una squadra di voci soliste d’eccellenza, composta da Giacomo Cimino (Aladdin), Marina Cacciola (Jasmine), Santi Lembo (Genio), Giuseppe Scopelliti (Jafar), Davide Caputo (Guardiano), Anna Curcuruto, Eleonora Mondello, Laura Motta e Maria Serena Salvatore (tigri), un coro a 32 componenti e una band che non smette un secondo di suonare, con Giulio Decembrini alla guida con il suo pianoforte, Riccardo Ingegneri (chitarra e basso), Andrea Trovato (batteria), Gianfranco Rodi (sax e basso), Maria Serena Salvatore (tastiera effetti), Cristina La Bella (flauto traverso), Elisabetta Zamponi (violino) e Giorgio Sparacino (clarinetto).
In cartellone per “La Stagione della Luna” “Aladdin e il Genio di Agrabah” ha visto in scena, oltre ai performer già citati, Alice Ingegneri (Tappeto), Chiara Frisone (Abu), Gaia Scorza (Iago), Francesco Gerbino (il sultano), Rodolfo Barraci (Principe Ahmed), Damiano Gatto (Kasim), Aurora Furnari (Sandy), Alessia D’Angelo (Windy), Sabrina La Bella (Guardiana), Claudia Aragona, Anna Borrello, Emilia Cacciola e Rebecca La Rosa (odalische), Ferdinando Crisafulli, Giorgio Galipò e Simone Siclari (ladri), Martina Amoroso, Arianna Cama, Aurora De Domenico e Laura Fiorello (esercito), Martina Nicosia, Miriana Saja e Carol Minutoli (popolane).
Al fianco di Sasà Neri (regia e drammaturgia), Simone Lo Presti sound designer, Claudia Bertuccelli alle coreografie, Chiara Caravella alle tecniche vocali, Titti Galasso e Mimma Matina ai costumi, Giulia Alesci agli oggetti di scena, Elsa La Spada alle scenografie, Dino Costa fotografo di scena.