Tornano in libertà i due uomini che secondo la Procura hanno favorito la breve latitanza di Francesco Mangano, sfuggito al blitz “Sfizio” e catturato in una ex casa cantoniera a Saponara dove si era rifugiato.
A stabilirlo il gip Monica Marino, che ha convalidato gli arresti ma ha ritenuto che non ci fossero le esigenze cautelari per il 35enne Letterio De Pasquale e per il 28enne Roberto Geracitano, a cui è contestato il favoreggiamento personale per aver aiutato Mangano nella latitanza. In particolare era proprio De Pasquale a vivere nella ex casa cantoniera, e a lui viene contestato anche il reato di resistenza a pubblico ufficiale dal momento che ha puntato la pistola (poi scoperta priva di caricatore) ai finanzieri che hanno fatto irruzione per catturare il latitante.
Secondo quanto emerso da indiscrezioni, i finanzieri hanno scoperto il rifugio di Mangano, ritenuto il capo dell’associazione criminale, seguendo il segnale Gps tracciato dal suo motorino.
L’indagine, lo ricordiamo, ha fatto luce su una “centrale operativa” di grandi quantità di droga che si riforniva attraverso canali albanesi, calabresi ed abruzzesi, e faceva base in una rosticceria, “L’angolo dello Sfizio” per l’appunto, da cui prende il nome l’operazione.