Femminicidio, Messina di nuovo in prima pagina: per una sentenza sconcertante

In piazza per chiedere giustizia, i cittadini, soprattutto le donne di Messina, sono oggi costrette ad una levata di scudi per una sentenza destinata a far discutere e che rivela alcune delle “novità” nascoste del governo giallo verde, che nella legge di bilancio ha drasticamente tagliato i fondi per gli orfani di femminicidio.

Il riferimento è alla sentenza della Corte d’Appello di Messina, che ha annullato il risarcimento ai tre figli di Marianna Manduca, scrivendo in
sostanza, che l’omicidio non poteva essere evitato.  Uno Stato che dunque ammette l’inammissibile: ovvero il fallimento di un sistema che, al netto di 12 denunce, non avrebbe comunque potuto impedire al marito di ucciderla.

Una sorta di “predestinazione” che a dodici anni dalla morte di Marianna Manduca rende i suoi tre figli ancora minorenni,due volte vittime, con la beffa della richiesta di restituzione dei fondi finora percepiti.
A loro il verdetto di primo grado aveva concesso un risarcimento perché la magistratura non aveva fatto abbastanza per proteggere la mamma. Adesso la sentenza d’appello chiede di restituire
tutto.

Un segnale pericoloso  sul presupposto della mancanza di qualsiasi responsabilità delle Istituzioni per l’accaduto, che necessita di una maggiore riflessione sull’importanza della lotta alla violenza di genere e sulla sensibilizzazione in ogni ambito della società.

 

 

Partecipa alla discussione. Commenta l'articolo su Messinaora.it