L’adattamento dal titolo “Sei”, tratto dall’opera teatrale “Sei
personaggi in cerca d’autore” di L. Pirandello nasce dal bisogno di mettere insieme il nostro linguaggio teatrale con la lingua del grande
maestro.
Durante il lavoro di elaborazione, abbiamo ridotto il numero dei
personaggi, eliminato o aggiunto scene e dialoghi, sostituito qualche
termine linguistico, ma senza stravolgere la struttura drammaturgica
dell’opera originale.
Siamo in un teatro, una Compagnia formata da due attori, due attrici e il
capocomico, sta per iniziare la prova di uno spettacolo teatrale che,
forse, non debutterà mai.
Prima dell’inizio della prova, improvvisamente, un corto circuito, lascia
al buio tutto il teatro. Per riaccendere la luce, uno degli attori va alla
ricerca del tecnico, andato via dal teatro poco prima dell’inizio della
prova. Ma il tecnico è introvabile e la luce arriverà solo con
l’apparizione, in carne ed ossa, dei Sei Personaggi, rifiutati e
abbandonati dall’autore che li ha creati. Sono proprio Il Padre, La Madre,
La Figliastra, Il Figlio, Il Giovinetto e La Bambina che illuminano il
teatro, con la speranza di poter vivere sulla scena il loro “dramma
doloroso”
I componenti della compagnia, sconvolti da questa improvvisa apparizione,
pensano che i “Sei” siano solo degli intrusi o dei pazzi e fanno di
tutto per cacciarli via dal teatro. Ma, quando il Padre, inizia il racconto
del “dramma doloroso” che continua a provocare sofferenze, tensioni e
conflitti familiari; l’attenzione e l’interesse da parte degli attori e del
Capocomico, verso i personaggi, cresce sempre di più e l’idea di farli
vivere sulla scena diventa sempre più concreta e necessaria.
Vivere in scena non è solo il desiderio dei personaggi; è anche il sogno
degli attori. Entrambi, sanno che la loro vita in scena può nascere solo
attraverso la creazione di un rapporto, attori /personaggi, di perfetta
simbiosi. Un rapporto che si crea, di volta in volta, di attimo in attimo,
durante la rappresentazione.
Nella rappresentazione è indispensabile la presenza dello spettatore.
Ed è proprio l’autenticità del rapporto, attore, personaggio, spettatore
la vera magia del teatro, che ci fa andare oltre la finzione e la realtà.
Spiro Scimone e Francesco Sframeli
Teatro Vittorio Emanuele:
Martedì 12 marzo 2019, ore 21:00 – Turno B
Mercoledì 13 marzo 2019, ore 17:30 – Turno C
Mercoledì 13 marzo 2019, ore 21:00 – Turno A