Prosegue la querelle tra l’esecutivo e la filiera dei Giochi, nonostante l’apertura dimostrata dal governo Conte con l’audizione tenutasi ieri alla Camera dei Deputati.
L’ultimo scontro a distanza ha visto come protagonisti il vicecapogruppo del Movimento 5 Stelle Francesco Silvestri e il presidente di Sistema Gioco Italia (SGI) Stefano Zapponini.
Zapponini ha risposto immediatamente alle dichiarazioni di Silvestri, che durante l’audizione della commissione Lavoro e Affari sociali aveva ribadito che il settore dell’azzardo dovrà pagare più tasse nei prossimi anni. Il presidente di SGI ha rimarcato come attualmente la tassazione del gioco in Italia è la più alta a livello europeo, aggirandosi intorno alla soglia del 70%. Silvestri ha spiegato come l’elevata pressione fiscale, la regolamentazione disomogenea sul territorio italiano e il divieto assoluto di pubblicità per giochi e scommesse previsto dal decreto Dignità, stanno spingendo il settore verso una fase di crisi profonda.
Zapponini, pur apprezzando l’apertura nei confronti delle associazioni e enti che rappresentano la filiera del gioco, ha rimarcato anche di come il governo non conosca approfonditamente il settore del gioco e di conseguenza le dichiarazioni politiche sono spesso in contrasto con i dati reali e la realtà dei fatti.
Il presidente di SGI sottolinea che se l’obiettivo delle politiche relative alla regolamentazione del settore dei Giochi è quello di tutelare i consumatori dalla ludopatia e evitare la rinascita del gioco illegale, le strade da percorrere sono altre.
Le dichiarazioni di Zapponini si basano anche sui primi dati economici del 2019 pubblicati da Giochidislots, che evidenziano gli effetti dell’attuazione del Decreto Dignità sull’economia del comparto. Nel mese di gennaio 2019 si è registrato “un calo del 4,4% del volume di spesa per i giochi online e ad una riduzione del 25,9% dei margini del gioco terrestre nel mese di gennaio 2019”. Secondo gli analisti, tale riduzione degli introiti in entrambi i segmenti potrebbe essere determinata dalla confluenza di denaro verso totem e piattaforme online illegali.
Zapponini conclude il suo intervento evidenziando come il ‘Decretone’ approvato dal governo, maxi-provvedimento che include reddito di cittadinanza e quota 100, interviene esclusivamente sull’aspetto fiscale e difficilmente potrà indurre dei risultati positivi per entrambi le parti. Infine, spiega che fornire dati equivoci sul rapporto raccolta-spesa del settore è funzionale esclusivamente per i media di comunicazione, ma rischia di creare equivoci tra l’opinione pubblica e vanificare il percorso virtuoso compiuto dalla filiera negli ultimi 15 anni per indirizzare il settore dei Giochi verso la legalità.