“Siamo in trincea ma il nostro impegno prosegue. Stiamo lavorando ad un disegno di legge per la valorizzazione dei terreni demaniali a seguito di interdittiva antimafia. Ma abbiamo bisogno di sentire vicine le istituzioni. Per questo ho scritto al presidente Mattarella e al ministro Salvini, ma attendo ancora una risposta”. Lo afferma Fabio Venezia, sindaco di Troina (Enna), in un’intervista pubblicata sul sito web dell’Anci, l’Associazione nazionale Comuni italiani. Da quattro anni Venezia vive sotto scorta per la sua volontà di combattere mafia dei pascoli e corruzione, fornendo aiuto concreto agli imprenditori locali contro minacce ed estorsioni. “Sono stato per dieci anni consigliere comunale e nel 2013, a 31 anni, sono stato eletto sindaco per la prima volta”. Subito si è trovato a fronteggiare la criminalità che aveva messo le mani sul parco dei Nebrodi e sui suoi 4.200 ettari di bosco. “Abbiamo annullato gare e licenziato dipendenti ‘infedeli’ – spiega – e avviato controlli antimafia sui nostri affittuari per riportare la legalità nella gestione del bosco”. “Nei mesi scorsi – precisa il sindaco – i soggetti a cui abbiamo tolto queste terre, nonostante le confische e le indagini in corso, in segno quasi di sfida e per scoraggiare gli imprenditori agricoli onesti, hanno riportato a pascolare il loro bestiame”. Il sindaco Venezia non è però più solo nella battaglia: otto mesi fa è stato rieletto con il 78% dei voti: “La gente si è mobilitata, è vero. Ha capito l’importanza dell’azione che svolgiamo”.