Domenico Siracusano lancia un appello alle forze progressiste cittadine per costruire alleanze politiche che possano rappresentare un’alternativa alle logiche dell’amministrazione. Ecco il testo integrale del documento:
“Il copione è ormai ripetitivo. Annunci, urla, sceneggiate, promesse di rivoluzione e cambiamento e poi scelte amministrative ed una gestione del potere che persegue logiche vecchie e logore.
Il Sindaco De Luca, politico di razza e non certo un neofita, sta provando a cavalcare antipolitica e populismo. Ha annunciato tagli alla cosiddetta “casta”, lotta agli sprechi, trasparenza amministrativa, specie in termini di assunzioni, soluzioni a problemi epocali, su tutti lo sbaraccamento.
Un stile che ha colpito i messinesi, che gli hanno dato fiducia. Dietro gli annunci, però, il vuoto, anzi, una prassi quotidiana che va in direzione completamente opposta.
Altro che tagli. Come hanno denunciato sindacati e, finalmente, alcuni consiglieri comunali, il numero delle società partecipate aumenta e con esse il numero dei consiglieri di amministrazione, facendo aumentare solo costi e sprechi e non certo la competenza. I componenti dei CDA, infatti vengono scelti, nella quasi totalità dei casi, per fedeltà al capo, spesso con “pedigree” Fenapi, e non in base a competenze. La macchina comunale che è fatta in gran parte da lavoratrici e lavoratori che rappresenterebbero, se formati e motivati, una grande risorsa, viene così svuotata e depotenziata a vantaggio di società e agenzie di diretta emanazione del Sindaco.
Altro che trasparenza. La grande questione dei dipendenti delle cooperative dei Servizi Sociali rischia di diventare un boomerang rispetto alle attese dei cittadini riguardo il miglioramento dei servizi ed a quelle delle lavoratrici e dei lavoratori riguardo l’agognata stabilizzazione. “Mai più assunzioni senza concorsi” aveva detto De Luca, e adesso mette in moto procedure che potrebbero bloccare l’intero sistema. Sul diritto al lavoro non si scherza, specie in una città come Messina con drammatici dati sulla disoccupazione.
Altro che soluzioni. Dopo quasi un anno di amministrazione, la strategia degli annunci ha ormai il fiato corto e non basterà l’istituzione della De.Co. per rilanciare la città. Il Comune può e deve avere un ruolo rispetto alle tante incompiute di Messina. Dovrebbe assumere un’iniziativa forte rispetto ad una strategia per lo sviluppo, a partire da Zona Falcata e Waterfront, per definire una visione organica che crei occupazione.
Di fronte a questo stato di cose, Articolo Uno, nella convinzione che serva lavorare ad una alternativa progressista, ha avviato, negli scorsi mesi, un giro di consultazioni tra le forze della sinistra ed i movimenti civici della città con l’ambizioso obiettivo di mettere in piedi un tavolo che cominci a ragionare in materia seria e rigorosa del destino della città a partire da alcuni elementi qualificanti:
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Lo sviluppo sostenibile e integrato di Messina e dell’area dello Stretto;
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La risorsa “mare”: scelta strategica di sviluppo;
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Periferie: quale rigenerazione urbana e sociale (sbaraccamento, servizi essenziali);
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Servizi Pubblici Locali: una strategia per i trasporti e la gestione dei rifiuti;
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Welfare locale, politiche scolastiche e servizi sociali: dalla parte degli ultimi;
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Politiche culturali e giovanili: sostenere per far crescere.
La disponibilità a superare steccati e barriere, anche del recente passato, è una precondizione per guardare con fiducia alla prospettiva di un fronte progressista rigenerato e riorganizzato che superi personalismi e rendite di posizione, ed abbia l’unico obiettivo della costruzione di un’alternativa possibile per Messina.
È tempo di aprire una nuova strada. In questo senso serve superare ogni ambiguità e contraddizione, specie per i soggetti e le forze politiche presenti in consiglio comunale. L’alternativa passa per una netta discontinuità, di stile, metodi e programmi con l’attuale esperienza amministrativa.