Di seguito il testo integrale della nota:
Consideriamo il populismo xenofobo, che in Italia ha avuto radici profonde, una pericolosa patologia con cui ci scontriamo anche a livello locale, dove in pochi anni la paura del diverso si è riversata indistintamente sul migrante, divenuto causa di tutte le nostre povertà.
Ma la povertà è piuttosto quella morale e culturale che pian piano entra nelle nostre case, nella nostra quotidianità. Così da armare le mani di chi nutre i propri pensieri della propaganda che la recente classe politica sta sfruttando per consolidare il proprio potere, distogliendo l’opinione pubblica dai gravi reati di corruzione che coinvolgono i partiti di governo.
Messina non è un’isola felice: è una città economicamente impoverita come altre nel sud, disgregata in molte componenti sociali, dove resistono sacche di ignoranza e di malessere.
Dunque una Messina a Colori: che è la nostra visione. Donne e uomini, giovani, studenti, capaci di indignarsi dinanzi ai segnali di violenza e che sentono l’urgenza di fare rete per lanciare un grande e inequivocabile messaggio: Messina non è razzista.
Per farlo abbiamo pensato ad un grande evento musicale, che coinvolga tutte le parti sociali, dalle istituzioni ai singoli cittadini. Un concerto che sia momento di riflessione collettiva e partecipazione, di conoscenza di una Messina a Colori che esiste e resiste.
Un progetto la cui governance è del tutto apartitica, indipendente e senza alcuno scopo di lucro, ma con un obiettivo ambizioso; compiere il primo passo verso un processo collaborativo e partecipativo, col quale si vuole stimolare prima di tutto la capacità di interazione e di mediazione, attraverso l’ascolto di chi ha subito in prima persona questi attacchi, e contestualmente affermare, attraverso il linguaggio universale della musica che una società migliore è possibile».