Si è tenuto sabato 9 febbraio alle ore 16 a Palazzo Zanca il convegno promosso dalla sezione ANPI “Aldo Natoli” di Messina dal titolo “Aspetti giuridici politici etici del decreto sicurezza”.
Davanti ad un gremito Salone delle bandiere ha aperto i lavori la presidente della sezione ANPI di Messina Patrizia Caminiti, seguita dai relatori, l’avvocato Goffredo D’Antona, il responsabile area Sud ANPI Vincenzo Calò ed il teologo gesuita Felice Scalia. Ha concluso i lavori, dopo alcuni interventi del pubblico, il vice presidente nazionali ANPI Ottavio Terranova che senza troppi giri di parole lo ha definito “una boiata”.
Nel corso del convegno sono stati approfonditi i vari aspetti del decreto sicurezza che non riguardano soltanto le restrizioni in tema di accoglienza dei migranti ma anche un giro di vite per le forme di protesta sociali, quali i blocchi stradali e le occupazioni di immobili, con la previsione di condanne fino a 6 anni. Unanime la convinzione degli intervenuti sull’assurdità di un decreto che ha poco a che fare con la sicurezza e che anzi crea insicurezza ed alimenta ulteriormente quel clima di intolleranza in cui viviamo quotidianamente in strada come nei social.
Il convegno si è concluso nella consapevolezza comune che bisogna contrastare in ogni modo la “cultura” che sottende il cosiddetto decreto sicurezza e continuare a difendere i valori democratici e antifascisti della Costituzione minacciati dal decreto.
Ecco l’intervento dell’avvocato Goffredo D’Antona:
L’intervento di Padre Felice Scalia (prima e seconda parte):
L’intervento del vice presidente nazionali ANPI Ottavio Terranova: