Liberty Lines ha chiesto ai sindacati di trasmettere tutte le osservazioni sugli elenchi del personale, ma sostanzialmente appare una manovra per prendere tempo. “Non ci sono novità con Rfi e non è stato stipulato nessun accordo” spiega infatti il responsabile delle relazioni industriali di Liberty Lines, Giuseppe Coccia, ha spento le speranze dei 72 lavoratori in procedura di licenziamento, nel corso dell’ultima riunione per tentare di evitarlo.
I sindacati hanno ribadito all’azienda la richiesta di fornire gli elenchi del personale, prima di procedere alla conclusione della procedura, opponendosi al licenziamento collettivo e chiedendo un incontro in sede aziendale anche dopo la chiusura del tavolo tecnico di concertazione.
“Non è stato accertato l’oggettivo esubero di personale nell’organico in continuità di rapporto di lavoro e tra il personale iscritto ai turni particolari Liberty Lines registrati all’Autorità Marittima – dice il responsabile di Ugl Mare e Porti Messina, Giacomo Nicocia -. I criteri adottati ledono il principio di imparzialità perché è stato inserito solo personale navigante registrato presso gli uffici di Collocamento della Capitaneria di Porto di Messina a fronte di Trapani, Palermo, Milazzo, Napoli, Porto Empedocle e Marsala”.
“Un successivo tavolo tecnico in sede aziendale composto da non più di due persone per sigla sindacale – riprende Coccia – valuterà eventuali correzioni da apportare, la presenza di soggetti prossimi alla pensione e la possibilità di adottare una diversa organizzazione del lavoro che possa ridurre il numero degli esuberi, ribadendo che per l’azienda la procedura verrà chiusa con esito negativo e si asterrà dall’invio delle lettere di licenziamento fino al 14 febbraio 2019”.