Inaugurata stamane presso la Caserma “SCAGLIOSI” sede del Dipartimento Militare di Medicina Legale di Messina, la mostra storico – fotografica dal titolo: “Messina all’indomani del terremoto del 1908. I baraccamenti militari agli Orti della Maddalena”
Alla cerimonia hanno presenziato S. E. il Prefetto di Messina, la Dott.ssa Maria Carmela LIBRIZZI, il Sindaco della Città Metropolitana e del Comune di Messina, On. Cateno DE LUCA, il Comandante Interregionale dei Carabinieri Gen. Luigi ROBUSTO, il Comandante della Brigata Meccanizzata “Aosta” Gen. Bruno PISCIOTTA, il Questore di Messina Dott. Mario FINOCCHIARO oltre ai Comandanti dei Reparti Militari e di Polizia insistenti sul territorio messinese, il Direttore del Museo Storico di Forte Cavalli, prof. Vincenzo Caruso e la delegazione dell’Associazione Nazionale Cavalieri della Repubblica.
La cerimonia, che ha visto la partecipazione di numerosi cittadini, ha avuto inizio alle 10 con una Solenne Alzabandiera a cui è seguita la deposizione di una corona di alloro al Monumento ai Caduti eretto al centro del piazzale del Dipartimento Militare di Medicina Legale.
Il Direttore del nosocomio militare, Col. medico Francesco RIZZO, nel suo discorso di saluto alle autorità civili e militari intervenute ha ricordato la figura del Magg. FARINA, ufficiale Medico della direzione di Sanità di Firenze, giunto a Messina al seguito delle truppe che realizzarono il primo intervento di pubblico soccorso alle popolazioni colpite dal terribile sisma del 1908.
Al riguardo si riportano alcune note storiche del tempo: “il suo cuore non era gallonato come il berretto e qui perché si sappia Egli andava svolgendo una missione che aveva di pietà, di sacrificio e di amore. Quando la notte scendeva rigida sulla città e la povera gente trovava riparo dal freddo presso qualche baracca ricoperta di scarse e lacere tende, Il Maggiore Farina, accompagnato dai suoi infermieri, partendo propri dai baraccamenti faceva il giro della Marina per prestare soccorso anche solo con qualche parola di conforto. Oggi, noi suoi eredi, spinti dai medesimi sentimenti, prestiamo il nostro servizio sia all’interno di questo dipartimento che quando chiamati a prestare servizio in Teatro Operativo tenendo sempre a mente il motto della Sanità Militare: FRATIBUS UT VITAM SERVARES, che ci guida nel garantire in ogni circostanza con umanità, professionalità ed altruismo la salvaguardia della vita umana.
A tagliare il nastro il Prefetto, il Sindaco, il Direttore del Nosocomio Militare ed il prof. Vincenzo Caruso, curatore della Mostra.
Le splendide immagini esposte lungo il corridoio del D.M.M.L., riportano alla luce una pagina di storia legata agli aiuti da parte dei 20.000 soldati, accorsi in favore delle popolazioni terremotate e mette in evidenza, i meravigliosi chalet in legno realizzati per l’acquartieramento delle truppe, nell’area dove oggi insistono le Caserme Scagliosi, Crisafulli, Zuccarello e Calipari.
La mobilitazione dell’Esercito in quella tragica occasione è oggi riconosciuto come il primo intervento di Protezione Civile in Italia, dopo l’Unificazione.
Durante il percorso, all’interno dei locali del Dipartimento, gli ospiti hanno potuto apprezzare la Cappella ed il Museo Storico della Sanità Militare, diretto dal Gen. Enrico Messale, che espone materiale sanitario ed uniformi storiche degli Eserciti che hanno combattuto sul suolo siciliano durante l’ultimo conflitto mondiale.
La Mostra, inserita dal Comune di Messina nel più ampio cartellone delle manifestazioni per celebrare il 110° anniversario del devastante terremoto del 1908, resterà aperta al pubblico alle scuole sino a sabato 12 gennaio dalle 9 alle 12.
Note Storiche
La mobilitazione di oltre 20.000 uomini dell’Esercito in soccorso delle popolazioni vittime del terremoto Messano-Calabro del 28 dicembre 1908, rappresenta il primo intervento di Protezione Civile strutturata, avvenuto in Italia dalla sua Unificazione.
Sin dal gennaio del 1909 il Comando di Stato Maggiore dell’Esercito diffuse ordini operativi per mobilitare gran parte delle unità militari presenti sul territorio nazionale, in soccorso delle popolazioni terremotate.
Complessivamente furono mobilitati 55 reggimenti di Fanteria, il 1° Reggimento Granatieri, 4 reggimenti di Bersaglieri, 7 reggimenti di Alpini, 3 di Artiglieria, 5 del Genio oltre all’intera Brigata Ferrovieri.
Le Brigate Brescia, Messina, Livorno, Aosta, Napoli, Torino, Venezia, Verona, Salerno, Regina, Cremona, Pisa, Pistoia, Bologna, Ferrara, Parma, Sicilia, Ancona, Roma, Basilicata, Granatieri di Sardegna, Bergamo e i Reggimenti del Genio, degli Artiglieri e degli Alpini, si avvicendarono, alternandosi, per prestare il loro servizio nelle zone colpite dal sisma.
A questi raggruppamenti si unirono consistenti reparti dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza che, oltre a collaborare nell’azione di soccorso, si distinsero anche nell’assolvimento dei loro compiti istituzionali.
L’area degli Orti della Maddalena
Il luogo scelto per la realizzazione dei Baraccamenti Militari di Messina fu l’ampia zona di terreno denominata “Orti della Maddalena”, posta a ridosso del Torrente Zaera, oggi Viale Europa.
Il terreno, configurato a gradini degradanti verso il mare, con un dislivello di circa 15 m. nel senso della massima pendenza, da ovest verso est, misurava una superficie di circa 20 ettari ed era in origine coltivato ad agrumeto e ad ortaggi, quasi sgombro di costruzioni rurali, ricco d’acqua, che veniva fornita da canalizzazioni private e da pozzi molto profondi, donde la sollevavano norie a vapore per l’irrigazione e anche per uso della popolazione.
Dopo 14 mesi dall’inizio dei lavori, avvenuto nei primi mesi del 1909, sorgevano sulla zona espropriata, completi in ogni loro parte, ben 100 padiglioni, tra i quali Casermette per Truppa; padiglioni per Comandi ed Uffici; padiglioni per alloggi Ufficiali e famiglie; Circolo Ufficiali; Cappella; tettoie per cucine, scuderie e magazzini; padiglioni per l’Infermeria; padiglioni speciali.