Di Clarissa Comunale – Uno spettacolo che tratteggia un sogno di Aurèlia Thierrée, diretta dalla madre Victoria Thierrée Chaplin, figlia del grande Charlie Chaplin, apre un nuovo anno al Teatro Vittorio Emanuele di Messina.
Insieme ai meravigliosi movimenti di Jaime Martinez, con le coreografie di Armando Santin e i suoni di Dom Bouffard, in un unico atto lo spettatore è trasportato in “campanelli e incantesimi” ove le scene, senza particolare collegamento l’una dall’altra, presentano un’arte magica e circense che sposa illusionismo, eclettismo e ricerca. Poco ironica, ma elegante, la star è Aurélia Thierrée la quale, nei panni di una incallita cleptomane, rimane prigioniera degli stessi oggetti da lei derubati. Nel suo sogno, infatti, gioca con abiti, lustrini, sedie, poltrone in una messa in scena, per la prima parte, che sembra rievocare ambientazioni anni ’50, in cui emerge l’art pour l’art, un’arte che non ha scopi e che vive unicamente di se stessa e per se stessa. Da qui, infatti, nasce il gioco di illusioni in cui è presto svelato il trucco, fino a quello con i quadri che si muovono e prendono vita, e alla trasformazione degli stessi oggetti in animali: drago, serpente, cavallo. Nella seconda parte il sogno di Aurélia abbandona i colori e le luci sfavillanti per fondersi nei toni del bianco e del nero: i suoi oggetti, puro desiderio, sono marci, corrotti dal tempo e dai quei rintocchi che non suonano più. Abbandonata tra le lenzuola bianche, mischiata al nero inchiostro, improvvisamente ritorna al mondo della realtà, rinchiusa in un vecchio cappotto.
La performance, pur riconoscendo la bravura di Aurélia Thierrée, che si muove con eleganza e leggiadria sul palcoscenico, non convince, restando uno spettacolo di entertainment, in cui il teatro probabilmente non è esattamente il suo luogo privilegiato. Carente anche la potenza comunicativa, che si rivela sterile ed inefficace per la comprensione scenica, lasciando troppi dubbi nello spettatore. Lo spettacolo che ha inaugurato il nuovo anno – e che da programma doveva essere “Le cirque invisibile”, sostituito per motivi di salute del protagonista Jean Baptiste Thierrée – dunque, purtroppo non può essere promosso, al contrario di un’apertura di stagione del Teatro Vittorio Emanuele, con “Pensaci, Giacomino” con Leo Gullotta che senza dubbio, invece, aveva riscosso grande consenso.
Prossimo appuntamento con la stagione di prosa giovedì 25 gennaio con “Non mi hai più detto ti amo” di Gabriele Pignotta, con Lorella Cuccarini e Giampiero Ingrassia.
BELLS AND SPELLS – CAMPANELLI E INCANTESIMI”
spettacolo ideato e diretto da Victoria Thierrée Chaplin
con Aurélia Thierrée e Jaime Martinez
scenografia e costumi Victoria Thierrée Chaplin
coreografia Armando Santin
suono Dom Bouffard
prodotto da Victoria Thierrée Chaplin
in coproduzione con Théâtre les Célestins Lyon, Théâtre Atelier
Carouge Genève, Change Performing Arts Milano
Durata 90 minuti – Atto unico