Un consiglio comunale straordinario, prima che si arrivi al voto previsto il 10 gennaio e che potrebbe portare alla liquidazione di MessinaServizi Bene Comune, “creatura” della precedente amministrazione su cui pende la spada del sindaco Cateno De Luca.
A chiedere maggior confronto su una questione particolarmente delicata, sono 12 consiglieri comunali di tutti gli schieramenti, Pd, M5S, LiberaMe, Sicilia Futura, e anche qualche esponente del centro-destra, prima di decidere sul futuro della società, dei suoi lavoratori, e dell’intera gestione del ciclo dei rifiuti.
Al vaglio dei consiglieri, con in testa Antonella Russo, l’attuale situazione economico finanziaria della società MessinaServizi Bene Comune, da cui dipende la proposta di messa in liquidazione alla luce del parere espresso al riguardo dal segretario generale del Comune di Messina e dal recente parere della corte dei conti. Il consiglio dovrà esprimersi su eventuali ipotesi alternative, sui problemi legati alla salvaguardia degli attuali livelli occupazionali, e sull’eventuale affidamento del servizio a privati a seguito di pubblica gara d’appalto: insomma scelte politico-amministrative sul futuro della società su cui sembrano urgenti dei chiarimenti, per evitare quanto accaduto con Atm, società che, al netto delle decisioni di azzeramento amministrativo, è pronta ad assumere degli interinali, seguendo di fatto il percorso tracciato dalla precedente amministrazione che oggi con Cacciola chiede appunto agli stessi consiglieri comunali maggiore prudenza e migliori informazioni sullo stato delle cose, prima di farsi trascinare nel furor del sindaco, che da un lato distrugge e dall’altro restaura.