Nel salone di rappresentanza dell’Istituto Sant’Anna 110 delegati in rappresentanza di oltre 8mila iscritti e 30 circoli si sono dati appuntamento per il XIV congresso provinciale del Mcl. «Nuovi fenomeni si sono affacciati in questi cinque anni» spiega Fortunato Romano, appena riconfermato alla guida del Mcl provinciale. «Ci sono tanti primati negativi che detiene Messina, pensiamo alla retribuzione stipendiale più bassa di tutta Italia. Con un calo occupazionale di 10mila posti di lavoro solo nel settore edile negli ultimi sette anni e potrei continuare. Ma siamo qui oggi per lanciare proposte e trovare soluzioni». Dalla relazione di Romano è emersa l’esigenza di difendere il tema del mezzogiorno e puntare sulle riforme. Soprattutto con un occhio al tema della formazione professionale tra scuola e università. «Voglio mandare un messaggio alle organizzazioni che stanno vivendo un periodo di forte debolezza, crisi e attacchi trasversali. Non siamo inutili, costosi e clientelari come spesso ci sentiamo dire – sottolinea Romano- I corpi intermedi hanno un ruolo fondamentale nella società italiana perché sono sintesi tra la libertà-positiva e la libertà-negativa. Ecco perché si impone uno sforzo straordinario perché le nostre organizzazioni cattoliche e laiche, sociali e sindacali, politiche e culturali, lavorino per la necessaria tutela e la ricostruzione dei corpi intermedi attraverso percorsi di educazione alla conoscenza e di formazione al senso civico e al senso dello Stato, riacquisendo la capacità di fornire le coordinate di un pensiero forte che si trasformi in azioni buone».
Il congresso è stata anche occasione per analizzare i primi sei mesi dell’amministrazione De Luca. «Diciamo si ai sacrifici chiesti con il Salva Messina, ma con un “patto per lo sviluppo”. Se tiepidi segnali sono stati registrati con la nascita dell’agenzia per il Risanamento, il riordino delle partecipate, la nascita dell’autorità dello Stretto e l’avvio dei cantieri di via Don Blasco e il secondo approdo del porto di Tremestieri. Ma restano molte perplessità sul riordino del sistema dei servizi sociali». In conclusione «il mio impegno e il vostro è quello che la nostra azione sociale si traduca in cultura, in capacità di giudizio, in responsabilità, in impegno a favore degli ultimi, in progetti idee che possono creare una speranza».
Questi i nuovi rappresentati. Al consiglio provinciale riconfermato presidente Fortunato Romano, e poi Nicolò Papa, Maurizio Ambrogio, Mimmo Allegra, Sabrina Assenzio, Rosella Bottaro, Giuseppe Bottaro, Vincenzo Campisi, Piero Caliri, Nunzio Cogliotore, Francesco De Leo, Cristina d’Arrigo, Gaetano Drago, Nino Ferro, Elisa Furnari, Gaetano Lamberto, Stefano Merlino, Gabriele Prestipino Giarritta, Nello Previti, Giuseppe Quattrocchi, Antonino Romano, Antonella Romeo, Giuseppe Terranova, Franco Velardi, Lillo Zaffino. Fanno parte integrante a pieno titolo del consiglio provinciale anche i presidenti dei circoli territoriali: Rino Marcianó, Lucia Sansone, Carmelo Porcino, Gaetano Barca, Enzo Mammana, Nino Scibilia, Carmelo Giuffrida, Giuseppe Bottaro, Patrizio Lisi, Barbara Zagarella, Salvatore Iarrera, Onofrio D’Angelo, Nino Romanzo.
I nuovi revisori sono Leo Parisi, presidente, Matteo Cafiero, Mara Romeo, Nicola Di Pietro, Dino Bartolone.
Probiviri: Sebastiano Calarco presidente, Giovanni Cama, Dani Baldaro, Walter Consiglio, Davide Spatola.