I ragazzi in posa provengono dai centri di accoglienza di Messina e Barcellona Pozzo di Gotto e sono stati orgogliosi di far parte di un progetto che parla di diritti, che racconta una memoria di cui oggi gli italiani sembrano aver perso traccia.
Latifa, Azoum, Sali, Boubaker, Amza, Omar, Landing, Faburama, Omar C, Ebraima, Lamin, Bass, Ibraima, Ismalia sono i protagonisti delle immagini firmate dal fotografo Palo Galletta, che saranno in mostra dal 14 al 16 dicembre a Palazzo Mariani a Messina nell’ambito di ContaminAzioni Fest organizzato da Anymore Onlus.
Si tratta di uno studio simbolico che fonde il fenomeno dell’emigrazione italiana dei primi del 900 con i fenomeni migratori attuali e che è diventato un calendario la cui vendita sosterrà sosterrà i progetti di inclusione e intercultura promossi dall’associazione Anymore onlus che ieri ha voluto condividere la pubblicazione con gli stessi migranti.
Il bianco e nero, tipico tratto della fotografia di Galletta, restituisce tutta la potenza e la forza della storia che si ripete, della ciclicità del tempo: i migranti di oggi e quelli di ieri sono ancora in viaggio, con le loro poche cose, alla ricerca di una vita migliore, di quella libertà altrove negata, della speranza che resiste pur nel dolore del distacco dagli affetti familiari verso un futuro incerto.
“Pensiamo di aver realizzato qualcosa di importante – ci dice Lamin, durante la presentazione del lavoro, mentre guarda orgoglioso il calendario – in questo momento spero serva a comprendere che apparteniamo tutti alla stessa famiglia umana”. (Pal.Ma)