di Palmira Mancuso – “Nell’immediato, al fine di evitare contestazioni provenienti da esponenti politici, imprenditori, cittadini, così come già accaduto per Via dei Mille, questa Amministrazione ha deciso al momento, di mantenere gli “equilibri” in essere, fermo restando che a partire dall’inizio dell’anno successivo sarà necessario intraprendere un percorso diverso”. Queste poche righe, in risposta ad una richiesta da parte dei consiglieri grillini (al momento gli unici in aula a fare opposizione, nonostante la composizione “grigioverde” del consesso comunale messinese), di chiarimento sulle sorti della zona pedonale permanente danno pienamente il senso del modus operandi dell’amministrazione De Luca.
Primo obiettivo: il taglio con il passato almeno nelle forme visibili e impattanti con la comunicazione, come l’isola pedonale in Via dei Mille, il villaggio di Natale a Piazza Cairoli, persino la concessione dei giardini di Montalto, giusto per far capire chi comanda. Salvo poi continuare grazie al progetto Capacity a consegnare le case agli aventi diritto o tornare indietro sulla veridicità dei debiti ad esempio per Atm, attraverso la quale ha compiuto l’opera di smantellamento di un servizio a cui la città si stava lentamente abituando perchè funzionava.
E dunque, di quali “equilibri da mantenere” parla il Sindaco Cateno De Luca? In campagna elettorale ha usato un linguaggio da Masaniello per raccogliere i voti del populista scontento (in quanto sempre legato alla logica del favore) scagliandosi contro quei “poteri forti” con i quali adesso può anche farsi fotografare compiaciuto.
Adesso da mantenere ci sono gli accordi con la Regione, con quella destra che tira la giacchetta anche a Nello Musumeci e che prima ancora delle elezioni gli ha garantito le risorse per l’Agenzia del Risanamento: un affare da milioni di euro, che oltre allo “sbaraccamento” contiene molto di più, perchè come le ultime inchieste ci mostrano, il bussiness delle case (tra costruzioni e vendite) è sempre un fenomeno che coinvolge soggetti tra i più diversi per fini e modalità.
Arisme, l’agenzia per il risanamento costituita due mesi fa grazie ai 500 mila euro regionali e guidata da uno degli uomini più fidati di Peppino Buzzanca, l’avvocato consigliori Marcello Scurria, entro la prima settimana di dicembre ha annunciato la consegna dei primi 46 alloggi di Camaro Sottomontagna, destinati a chi vive nelle baracche di via Cacciola a Camaro a rischio crollo.
Ma l’abbattimento non sarà altrettanto veloce, visto che bisognerebbe comunque procedere allo sgombero di tutte le casette con i muri comunicanti.
Nel frattempo, forte del fiancheggiamento del Governo Regionale (che da quando c’è De Luca a Palazzo Zanca ha riposizionato nei sottogoverni della città molti di quelli che pazientemente hanno atteso che passasse il ciclone mediatico dello scandalo sulla formazione) sul mercato si cerca di reperire alloggi ed è stato composto il gruppo di professionisti indicati dagli ordini professionali in possesso della certificazione REV (Recognised European Valuer) richiesti nell’avviso ricognitivo per la valutazione delle case. Sono gli architetti Massimo De Francesco, Stefano Sardone, Claudio De Francesco e gli ingegneri Filippo Gullo e Claudio De Simone: la loro valutazione sarà sottoposta alla controverifica, un controllo successivo per evitare incongruenze e contenziosi post perizia.
Nel frattempo ci attende un Natale di mercatini parrocchiali a buon mercato, sagre di paese e soprattutto zampogne: simbolo di un potere che da Vaccarino a De Luca suona sempre le stesse note.