L’isola pedonale per questo Natale non ci sarà in via dei Mille. La comunicazione è arrivata oggi dagli assessori Pippo Scattareggia e Dafne Musolino. “La chiusura della via dei Mille e traverse per un periodo prolungato di un mese ha causato nel tempo notevoli disagi alla circolazione stradale, con la perdita di numerosi stalli della sosta, mentre al contempo si ritiene che la pedonalizzazione dell’intera Piazza Cairoli nelle immediate vicinanze, soddisfi le esigenze della cittadinanza”.
Dunque per queste festività natalizie ci si dovrà accontentare di organizzare eventi a tema soltanto nell’area già pedonalizzata. “Non possiamo che provare una profonda amarezza e delusione nei confronti di un gesto che cancella in un attimo il lavoro, la passione, e gli investimenti fatti per offrire ai nostri concittadini una porzione di città finalmente sgombra dalle auto, ripulita ed abbellita per testimoniare che c’è un modo diverso di vivere la città. – commenta Sandro Penna, presidente dell’Associazione Millevetrine che aveva fatto, come ogni anno, richiesta all’Amministrazione di pedonalizzare la via – Il richiamo al disagio alla circolazione e la perdita degli stalli, sono stati gli argomenti del fronte del NO che per 15 anni ha tentato di privare, senza riuscirci, le migliaia di messinesi che hanno sempre riempito la via dei Mille quando pedonalizzata. Il progresso e la civiltà, non sono semplici da raggiungere o da praticare, ma mai, mai alcuna amministrazione di qualunque bandiera politica aveva compiuto un gesto simile nei confronti della città. Abbiamo interloquito da destra a sinistra, e con tutti i sindaci e commissari che si sono susseguiti in oltre un decennio, ed oggi a questo stesso gruppo di 90 commercianti viene impedito di investire i propri soldi sulla propria strada e a beneficio di tutti i messinesi, dunque non solo dei loro clienti, in un momento così difficile per non dire drammatico per il commercio nel centro città. Città nelle quali ormai solo zone a forte valenza commerciale, attrezzate, abbellite e certamente pedonalizzate, costituiscono uno dei primi argini contro la fuga dei consumatori verso i grandi centri commerciali, anche solo per i 30 giorni del massimo consumo annuale rappresentato dagli acquisti di Natale. Abolire una tradizione che più di ogni altra manifestazione cittadina ha dato un senso ed un clima al Natale degli ultimi 15 è uno schiaffo alla città di Messina, e riteniamo doveroso che siano i messinesi ad esprimersi in merito a tale decisione e, per tale motivo, cominceremo una raccolta di firme che testimoni la volontà di cittadini, commercianti e residenti della via dei Mille, ad avere almeno a Natale una città migliore”.
“Una città senza aree pedonali e con un trasporto pubblico inefficiente è una città destinata a morire sotto il peso delle auto, del rumore e dei gas inquinanti. Una città con una mobilità insostenibile non può essere una città metropolitana ma un semplice paesone di provincia. Con queste scelte infatti, ci allontaniamo sempre più dai percorsi che in Italia ed in Europa tutte le città seguono per raggiungere un modello di sostenibilità”. Commenta così anche l’ex Assessore Gaetano Cacciola. “Gli interventi sulla mobilità cittadina prima che l’attuale Amministrazione De Luca s’insediasse sono stati registrati dall’ultimo report dell’Ecosistema urbano delle città italiane, pubblicato quindici giorni fa, e nella classifica, Messina è risalita rispetto al 2014 dal 91^mo al 61^posto per l’offerta di trasporto pubblico e dal 96^mo al 48^mo per il numero di passeggeri trasportati da bus e tram. Lo stesso report, indica per le aree pedonali, vero polmone di aria pulita per le città e stimolo alle attività commerciali, una crescita in tutte le città e Messina è risalita dal 62^mo al 49^mo posto. Cosa ci aspetta è del tutto prevedibile: un’invasione di auto, doppie e triple file ovunque, traffico caotico e lunghi tempi di percorrenza. Abbandono dei negozi centrali per le spese natalizie per rivolgersi sempre più ai centri commerciali periferici o ad acquisti in rete, con ulteriore aggravio della crisi economica delle “vetrine del centro”, un tempo orgoglio della nostra città. E’ questa la Messina che vogliamo?”.