«La scelta del Comune e dell’Atm di non costituirsi parte civile nel processo inerente l’operazione “Terzo livello” è un fatto politico molto grave, di cui vorremmo conoscere le motivazioni». Ad affermarlo, in una nota, è il gruppo consiliare del M5S, che già lo scorso 8 agosto aveva chiesto l’istituzione di una Commissione Speciale d’Inchiesta per far chiarezza sul grumo di interessi politico-affaristici che avrebbe condizionato la gestione della cosa pubblica.
«L’operazione giudiziaria che vede indagati, fra gli altri, l’ex presidente del consiglio comunale Emilia Barrile, l’ex presidente dell’Amam Leonardo Termini e l’ex direttore amministrativo dell’Atm Daniele De Almagro – commenta il capogruppo Andrea Argento – ha svelato un sistema di favoritismi all’interno della Pubblica Amministrazione, coinvolgendo esponenti delle istituzioni, imprenditori, costruttori, società cooperative ed ex rappresentanti delle Partecipate del Comune di Messina, che è di fatto parte in causa di un sistema perverso che ha condizionato la vita di tutti i cittadini, piegando l’attività amministrativa ad interessi privati. Alla luce di ciò, riteniamo inaccettabile la scelta del Comune, che prendendo parte al procedimento come parte civile avrebbe potuto dare un forte segnale di rottura con il passato, oltre a contribuire a far conoscere ai messinesi quel sistema ‘occulto’ che sembrerebbe aver “gestito” finora la città».