Anche il gruppo Cambiamo Messina dal Basso ha espresso una dura nota contro il Comune di Messina che nell’ambito del processo sull’operazione “Terzo Livello” non si è costituito parte civile.
“Il 16 gennaio comincerà il processo riguardante l’operazione “Terzo Livello” che ha visto coinvolte 17 persone, tra cui spiccano i nomi dell’ex presidente del Consiglio comunale Emilia Barrile, dell’ex direttore dell’AMAM Leonardo Termini e dell’ex direttore dell’ATM Daniele De Almagro. Per queste persone le accuse contestate sono: traffico di influenze illecite, accesso abusivo al sistema informatico, turbata libertà degli incanti, induzione indebita a promettere utilità, associazione a delinquere, attribuzione fittizia di beni e sottrazione al pagamento delle imposte. – si legge in una nota – Appare a dir poco grottesco come né il Comune, né l’ATM – a differenza dell’AMAM – non abbiano ritenuto di costituirsi parte civile. Non hanno inteso farlo già durante l’udienza preliminare, ma quali sono le motivazioni per le quali non procedere adesso che sono stati emessi 17 rinvii a giudizio? Su quali basi non ritengono che sia il caso di far sì che l’immagine pubblica di Messina venga tutelata? eppure ad Agosto il sindaco De Luca aveva affermato: << Ci costituiremo parte civile se questa vicenda sfocerà in un processo penale>>. Al sindaco non bastano 17 rinvii a giudizio affinché vengano resi operativi i proprio annunci? Evidentemente no, quindi stiamo assistendo all’ennesimo annuncio, all’ennesima promessa non mantenuta, come se non ce ne fossero abbastanza. Poiché sia il Comune che l’ATM sono state citate dalla Procura della Repubblica come parti offese, troviamo non solo legittimo, ma doveroso per la città la costituzione di parte civile“.