“Non avverrà nessuno sbaraccamento entro il 31 di ottobre 2018, le uniche case assegnate sono quelle previste dalle azioni amministrativa definite nella precedente sindacatura”. Questa la nota do Messinacommuna riguardo il cronoprogramma del Sindaco Cateno De Luca secondo il quale, entro la prossima settimana, dovrebbe essere realizzato lo sbaraccamento di tutte le famiglie coinvolte nel piano di risanamento voluto dalla nuova Amministrazione.
“Azioni che hanno portato al reperimento di nuovi fondi e alla definizione di meccanismi di crescita sociale e hanno consentito e continueranno a consentire se non verranno interrotte, ai nuclei familiari di scegliere la casa con un finanziamento a fondo perduto. – continua la nota – Permettendo alle famiglie di avere una casa propria e soprattutto di liberarsi dalle logiche politiche clientelari dell’era pre-Accorinti. Il futuro descritto nei post del Sindaco prevede di affittare case per poi assegnarle agli aventi diritto, vorremmo ricordare a tutti che questo modello, già sperimentato a Messina, è stato un vero disastro: le cosiddette case dei ferrovieri hanno creato problemi sociali e un grave peso finanziario, perché ripetere un’esperienza che quasi certamente darebbe di nuovo il via a meccanismi clientelari?
Quindi così come era scontato, a dispetto dei post e delle dichiarazioni del Sindaco, sono i fatti l’unica realtà con cui misurarsi e da cui trarre spunto per riflettere. Purtroppo è facile immaginare che neanche i 600 alloggi da consegnare entro il 31/12/2018, annunciati nell’ultimo video messaggio, potranno diventare realtà, per motivi tecnici oltre che logici. Equivarrebbe a dire che bisogna consegnare 10 case al giorno a partire da oggi, comprendendo anche sabati, domeniche e festività. Qualcuno crede che sia possibile? Qualcuno ha creduto alle affermazioni che il Sindaco ha pubblicato in un’ordinanza, cioè che le consegne sarebbero avvenute nei tempi da lui dichiarati, altrimenti, avrebbe rassegnato (minaccia ormai consueta) le sue dimissioni?
La volontà di distruggere anche la programmazione (PON e POC) per destinare parte dei fondi all’acquisto di alloggi sociali, oltre a cancellare concrete previsioni di crescita su temi come partecipazione, mobilità, trasparenza, azioni sociali, rigenerazione urbana; per tutti i cittadini, mal si addice alle logiche e ai reali meccanismi sociali, urbanistici ed economici necessari per affrontare il problema abitativo, a Messina come in altre città d’Italia. In assenza di un ragionamento complessivo si rischia di creare nuovi ghetti e di movimentare importanti quantità di denaro (decine di milioni), con procedure di cui ancora non si sa nulla se non che la mafia ha già dimostrato il suo interessamento. In merito gli esiti dell’operazione Beta non lasciano dubbi.
La quasi inutile creazione di A.RIS.ME, che costerà al Comune mezzo milione l’anno di risorse nette in bilancio, di fatto duplica un dipartimento già esistente che poteva semplicemente essere potenziato; la notizia di ieri che non ci sarà nessuno degli interventi immaginati dal Sindaco (poteri speciali, finanziamenti straordinari), conferma che l’Agenzia è servita solo ad affidare una serie di incarichi a persone vicine al Sindaco a spese del bilancio comunale.
È auspicabile che Sindaco e ci auguriamo anche il Consiglio Comunale, entrino in modo concreto nel merito della questione. – concludono – Il Sindaco sa bene che se ha postato su FB strette di mano per case consegnate lo deve solo alle azioni della precedente Amministrazione che avevano già ottenuto risorse per l’acquisto di circa 80 alloggi. Queste azioni possono essere portate avanti, e certamente anche migliorate, arrivando all’assegnazione non di 600 ma probabilmente di alcune decine di alloggi forse 60 entro la fine dell’anno e questo sarebbe davvero un gran bel risultato”.