di Palmira Mancuso – A tutto c’è un limite. Anche alla buona fede di “giovani consiglieri” che forse avevano sinceramente pensato di fare un gesto responsabile nell’assecondare l’irresponsabile sindaco. Ma ventiquattrore sono state sufficienti a comprendere che il tema (parola cara a De Luca) non è il dissesto, o come salvare Messina: piuttosto in che modo contenere una strategia utile solo a preparare il terreno per affari privati sulla spinta di presunti interessi pubblici.
Un terreno su cui Cateno De Luca vuole giocare con le sue regole, o meglio come il bambino ricco che porta la palla e quando è stufo perchè gli fanno notare che non sa giocare, lascia il campo portandosi via pure il pallone. La “palla” ovviamente in questo caso sono le dimissioni, usate per distrarre la città dalle questioni amministrative e politiche, ma soprattutto per tenere sottoscacco il consiglio e in qualche misura l’opinione pubblica, passando dai giornali inevitabili megafoni della sua propaganda via facebook.
Ma dopo l’ennesimo balletto sul doppio incarico, a suon di post con l’irriverente trovata di giustificare che avrebbe posticipato le annunciate dimissioni all’Ars causa paternità ( di un altro) seguito dall’annuncio di nuove dimissioni da sindaco se non dovesse andare a buon fine l’incontro con il governo, anche i consiglieri di Libera Me hanno perso la “responsabile pazienza”, smentendo il sindaco sulla sopravvenuta volontà di ritirare la (loro) legittima richiesta.
“Il Sindaco lo sa fare? Vedremo! Intanto dimostri di volerlo fare” hanno ribadito in una nota i quattro consiglieri comunali di Libera Me, che hanno chiarito di non aver ritirato, nè di avere alcuna intenzione di farlo, la mozione con la quale hanno chiesto ufficialmente al sindaco Cateno De Luca di dimettersi dall’Ars.
“Con la presente si comunica che il Gruppo consiliare di LiberaME non ha ritirato la mozione consiliare che richiede al Sindaco di optare tra la carica di Deputato Regionale e quella di Sindaco della Città di Messina”, scrivono Alessandro Russo, Nello Pergolizzi, Biagio Bonfiglio e Massimo Rizzo, .
“Si conferma, d’altro canto, la disponibilità a discutere la citata mozione a seguito dell’incontro romano che De Luca dovrà avere in merito alle ipotesi di modifica dell’importo della massa debitoria da sottoporre a procedura di riequilibrio finanziario ma si continua a ribadire la necessità di affrontare nel più breve tempo possibile il dibattito politico sulla incompatibilità tra le due cariche, al fine anche di poter finalmente consentire la necessaria serenità di confronto in Consiglio su tutte le misure che si preannunciano in vista del possibile riequilibrio. Il Sindaco lo sa fare? Vedremo! Intanto dimostri di volerlo fare”, concludono i quattro.
Riuscirà a “tollerare” questo sussulto di orgoglio politico dei quattro “oppositori” che nei banchi della sinistra nell’aula di Palazzo Zanca offrono così una sponda al dissidente Gaetano Gennaro?
Certamente molte risposte le avremo in questo weekend, dove resta l’attesa per il comizio di piazza di domenica, che arriverà dopo la manifestazione per il mantenimento del tram che buona parte della città vuole resti funzionante.